Pum, «esplode» la città metropolitana
Venezia-Mestre e 8 Comuni, un unico territorio: ecco come sarà nel 2017
La città metropolitana prende forma a partire dal Pum, Piano urbano della mobilità. Basta con la sindrome nimby (not in my back yard, vale a dire “non nel mio cortile”) che porta alla proliferazione di comitati, ognuno deciso a bandire il traffico nella propria strada, andando ad intasare un’altra arteria viaria purché lontano da casa. Martedì l’assessore alla Viabilità Enrico Mingardi illustrerà ufficialmente ai comuni di Dolo, Marcon, Martellago, Mira, Mirano, Mogliano, Quarto d’Altino e Spinea il progetto di mobilità plasmato dagli uffici mestrini di villa Ceresa, frutto di un lavoro certosino di pianificazione di tutti i Piani regolatori dei comuni e le analisi sullo sviluppo del trasporto commerciale su gomma, che tiene in considerazione l’area metropolitana e punta in alto, prevedendo entro il 2017 una riduzione del 40% del numero di morti e feriti per incidenti stradali nei 9 comuni.
Glocal.
Muoversi locale e pensare globale è il motto dell’assessorato. «Abbiamo scoperto tardi che è assurdo affrontare il tema del traffico strada per strada o quartiere per quartiere - spiega Mingardi - Bisogna avere una dimensione sovracomunale se si vogliono adottare soluzioni vere, che non scarichino il problema sul comune vicino. Il Pum messo a punto dal Comune riesce a considerare come un solo territorio metropolitano di oltre 500 mila abitanti quello di 9 comuni. Abbiamo bisogno di intervenire con rapidità sul traffico e sull’inquinamento perché il traffico non conosce confini e l’inquinamento non rispetta la geografia: nessuno può tirarsi fuori. Inutile costruire piani e progetti su un’area ristretta quando cittadini e merci si muovono tra Mestre e Spinea, Mirano e Dolo senza soluzione di continuità».
L’unione fa la forza.
Le strategie di intervento che verranno sottoposte ai sindaci e agli assessori dei comuni sono azioni sinergiche sull’intero sistema delle infrastrutture. Gli obiettivi sono la riduzione di traffico, consumo di carburanti, inquinamento e incidenti. Stando ai dati, con un quadro di riferimento a 10 anni (2017) è da ritenersi che la domanda di mobilità aumenterà - tenuto conto dello sviluppo residenziale e produttivo dei 9 comuni - tra il 10 e il 20%. In primis va affrontato e risolto il nodo Romea-Malcontenta con il collegamento diretto della Romea al Passante.
Urge potenziare la provinciale 81, vale a dire la camionabile che collega Marghera con Mirano, dalla Romea alla provinciale 30 (Oriago-Marano-Caltana). Dovrà essere realizzata la Strada dei Bivi fino a raccordarsi con la provinciale 81 e l’autostrada A4. Infine è prevista la riqualificazione della 14 bis a Mestre (lavori già partiti). Contestualmente si punta all’eliminazione del traffico di attraversamento della tangenziale di Mestre, trasformata in strada urbana, e alla creazione di parcheggi scambiatori al servizio dei pendolari: quello di Favaro passerà da 600 a 1.400 posti, quello sulla direttrice Castellana (Castellana B) da 235 a 500, quello sulla direttrice Miranese (Miranese B) da 238 a 800 posti. È previsto un park da 700 posti al capolinea del tram di Marghera-Panorama per consentire l’interscambio modale.
Mezzi pesanti.
Fondamentale a questo punto riorganizzare la distribuzione delle merci in centro città per diminuire il traffico pesante: le merci vengono stoccate in un deposito all’esterno dell’area centrale e vengono portate in centro da mezzi di trasporto ecologici. In questo modo è prevista una riduzione del 68% dei mezzi impegnati per le consegne, con una riduzione già entro il 2009 di 670 mezzi circolanti e un risparmio di 207 mila veicoli. Per ottenere questo risultato è prevista la messa in sicurezza dei punti neri della viabilità, di tutti i marciapiedi e gli attraversamenti pedonali e ancora la protezione della mobilità ciclabile e la limitazione della velocità del traffico a 30 chilometri orari negli ambiti urbani più sensibili. «Il Pum - conclude Mingardi - oltre ad essere un’opportunità, è uno strumento di lavoro a disposizione di tutti i comuni e un’occasione da non perdere».7
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