Pulizia arenile, nuovo appello per il “federalismo dei rifiuti”

SOTTOMARINA. Gli operatori tornano a chiedere il federalismo dei rifiuti. Dopo Jesolo anche Sottomarina ritorna a invocare criteri più puntuali da parte della Regione per distribuire i contributi...

SOTTOMARINA. Gli operatori tornano a chiedere il federalismo dei rifiuti. Dopo Jesolo anche Sottomarina ritorna a invocare criteri più puntuali da parte della Regione per distribuire i contributi per la pulizia della battigia, ma anche una diversa ripartizione dei costi.

I rifiuti provengono, con i fiumi, da tutto il territorio regionale e quindi si chiede che il costo della loro raccolta e dello smaltimento non ricada solo sui comuni costieri che li ricevono. «La delibera regionale 30 del 29 aprile scorso», spiega il presidente dell’Ascot, Giorgio Bellemo, «demandava alla giunta di stabilire i criteri per l’accesso ai finanziamenti per i comuni costieri per la copertura dei costi di gestione dei rifiuti spiaggiati. Al momento questi criteri non sono stati decisi, ma il problema è prioritario. Concordo con quanto sostiene l’assessore Bergamo di Jesolo e aggiungo che dovrebbero contribuire ai costi tutti i comuni che si affacciano sui fiumi che scaricano in laguna o magari tutti i residenti della Regione. Perché Chioggia o Jesolo o altre spiagge devono accollarsi per intero il costo di asporto di rifiuti che non producono loro, ma che arrivano da ben altri posti?».

Il problema è noto e da anni i politici locali e gli operatori balneari si sperticano per chiedere che venga applicato il cosiddetto “federalismo dei rifiuti”. Con la delibera della scorso primavera pareva che la strada fosse stata tracciata, ma al momento nulla è cambiato. Ci sono poi i soliti problemi sulle modalità di gestione del servizio che gli operatori ritengono non all’altezza dei costi richiesti. «È evidente che a Chioggia», sostiene Bellemo, «i costi siano decisamente eccessivi e non giustificabili con la morfologia del centro storico o con i livelli di spazzamento». (e.b.a.)

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