Pugno senza motivo al ristorante, occhio lesionato per sempre

Rissa scoppiata per futili motivi. La vittima stava cenando con dei colleghi quando è stato preso a pugni da uno sconosciuto

VENEZIA. Gravi problemi alla vista dopo un pugno al volto rimediato alla fine di una serata in centro storico trascorsa assieme ai colleghi con i quali stava partecipando alla convention di un’azienda farmaceutica: un manager di Monza ha trascinato in tribunale il suo aggressore, Ali Hosaini, afghano di 30 anni residente a Udine. Il pubblico ministero Giorgio Gava ha chiesto il processo e l’udienza preliminare è fissata per mercoledì 8 novembre. La difesa, rappresentata dall’avvocato Damiano Danesin, sta valutando di chiedere al giudice l’ammissione a un rito alternativo per chiudere il procedimento prima di arrivare al dibattimento in aula.

I fatti risalgono alla sera dell’8 febbraio 2016. Il manager di 42 anni era a Venezia per una convention aziendale assieme ad alcuni colleghi. Il gruppo si era fermato in un ristorante nella zona di Riva del Vin, sistemandosi nei tavolini sul plateatico. Poco dopo era arrivato un ragazzo straniero evidentemente alterato - poi identificato come Ali Hosaini - che parlava in inglese e senza alcun motivo aveva sferrato uno schiaffo sul viso a un collega del manager.

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Quando la situazione sembrava essere tornata alla normalità, lo straniero se l’era presa con un cameriere che si era beccato una serie di pugni al volto. Viste l’atmosfera che si stava sempre più surriscaldando e la presenza molesta del 30enne, il gruppo di colleghi aveva deciso di andarsene. Lo straniero aveva chiesto che rimanessero. Ma quando aveva visto che si stavano allontanando, si era rivolto al manager in inglese, intimandogli di non muoversi e colpendolo subito dopo con diversi pugni al viso.

Una scarica di violenza che - referteranno i medici del pronto soccorso dell’ospedale Civile - aveva provocato al 42enne un trauma facciale con la frattura in più frammenti del pavimento della cavità orbitaria di sinistra che aveva richiesto un successivo intervento chirurgico con l’impianto di una placca di titanio.

Una lesione, questa, che ha lasciato gravi postumi alla vittima, in particolare la sensibile riduzione del campo visivo periferico. A fermare Ali Hosaini quella sera erano stati gli agenti della polizia locale che poi avevano chiesto supporto ai colleghi della Questura. L’afghano era stato incastrato dalle immagini della videosorveglianza del ristorante. L’indagato sostiene di essere stato in preda ai fumi dell’alcol e quindi di non ricordare nulla di quanto successo quella sera.

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