Pugno in faccia durante la partita tra ragazzi: denunciato

Giocatore del Tarvisium con la mandibola rotta e rugbista del Mogliano squalificato per due mesi a causa di un cazzotto dopo un placcaggio
foto per cruccu italia inghilterra
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MOGLIANO. Gli rompe la mandibola con un pugno in faccia dopo un placcaggio: scatta la denuncia per un giovane rugbysta del Marchiol Mogliano. Il giudice sportivo gli ha già inflitto otto settimane di squalifica, ora il giocatore moglianese deve fare i conti anche con l'accusa di lesioni.

I fatti risalgono a domenica 20 ottobre. Sui campi di via Olimpia si svolgeva l'incontro tra le squadre under 18 del Ruggers Tarvisium e del Marchiol Mogliano valido per il girone 4. Il risultato parla di una sonora sconfitta subita dai trevigiani: 0 a 65. A perdere davvero, però, questa volta, è stata soprattutto la proverbiale disciplina del rugby, quel fair play che da sempre alimenta, per molti, la passione nei confronti di questo sport. Per la terza linea del Tarvisium che ha ricevuto il cazzotto in faccia poco prima del 15° minuto di gioco non c'è stato nessun terzo tempo: solo la corsa all’ospedale e il successivo intervento chirurgico. Il ragazzo moglianese è stato espulso, la squalifica di quattro settimane è stata raddoppiata a otto in quanto recidivo. A seguito di questo spiacevole episodio si è recato in ospedale, ha fatto visita al proprio avversario e si è scusato. Il ravvedimento, però, non basta a cancellare l'eccesso di agonismo di cui è stato protagonista. Al termine di un placcaggio si è avvicinato al suo avversario e gli ha sferrato un colpo in pieno volto. Una vera sventola: i medici hanno riscontrato una frattura scomposta alla mandibola e hanno proceduto ad una delicata operazione chirurgica durata quasi due ore, il giorno successivo. A seguito dell'intervento maxillofacciale, avvenuto lunedì 21 ottobre, il giovane rugbysta trevigiano è ancora oggi costretto ad alimentarsi attraverso una cannuccia infilata in bocca. La prognosi per lui è di 30 giorni.

I fatti sono avvenuti proprio sotto gli spalti dove la madre del giovane assisteva alla partita. A documentare l'accaduto c'è anche un video (i dirigenti del Tarvisium sono soliti filmare ogni incontro per poi analizzare le tattiche e le dinamiche di gioco). Ora quel filmato è destinato a finire nelle mani delle forze dell'ordine e del tribunale di Treviso. A carico del giovane rugbysta moglianese è stata infatti formalizzata una denuncia per lesioni.

Non è ancora chiaro cosa abbia giustificato quel pugno. Nei resoconti dell'incontro pubblicati sui siti Internet delle rispettive squadre non si fanno riferimenti specifici a quanto accaduto tre domeniche fa, ma l'episodio avrà inevitabili strascichi giudiziari. Secondo uno dei famigliari del ragazzo colpito, lo zio, servono misure esemplari da parte della federazione: «Sono un grande appassionato di rugby e ho incitato mio nipote a praticare questo sport», racconta, «sono allibito, non ho mai visto un giocatore degli All Blacks fare una cosa simile. Si è trattato di un atto doloso, non un semplice incidente di gioco. Dal video che ho avuto modo di vedere, inoltre, è sconcertante l'incitamento che arriva dagli spalti, c'è chi gli ha urlato: “Bravo”. Penso che anche la giustizia sportiva debba prendere seri provvedimenti». «Penso sia stato un gesto istintivo», commenta l'allenatore del Tarvisium Ino Pizzolato, «ero distante più di 70 metri e non ho visto bene, però una cosa del genere in tanti anni di rugby non mi era mai capitata».

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