Pubblicità a Venezia, via libera ai monitor

Piazzale Cialdini o la stazione come Times Square? Ecco cosa prevede il nuovo regolamento comunale
Foto Agenzia Candussi/Chiarin/ Mestre, piazzale Cialdini/ Sciopero ACTV
Foto Agenzia Candussi/Chiarin/ Mestre, piazzale Cialdini/ Sciopero ACTV

VENEZIA. Gli impianti pubblicitari gestiti dal Comune di Venezia si aggiornano e ammodernano. I tabelloni dei manifesti pubblicitari lasciano il passo. Ora si punta anche sui grandi monitor, da inserire all’interno o all’esterno di edifici, illuminati dai led e dove diffondere filmati, diapositive o messaggi scorrevoli di carattere pubblicitario. Una novità che avvicinerà nove zone di Venezia e Mestre alla newjorkese di Times Square? Possibile.

Ci pensano già i privati: monitor simili sono previsti su una delle facciate della Hybrid Tower di via Torino. L’assessore comunale Michele Zuin mette subito le mani avanti e dice che «ovviamente ogni intervento dovrà passare al vaglio della Soprintendenza e quindi è difficile pensare di arrivare a simili esempi».

La novità è prevista dal nuovo regolamento generale degli impianti pubblicitari approvato giovedì in consiglio comunale a Mestre. Nove le aree interessate dalla trasformazione degli impianti pubblicitari, destinati a scendere da circa 400 a 200 e a differenziarsi lasciando perdere i maxi manifesti ma puntando su ben altro. Quattro gli ambiti del centro storico: piazzale Roma, stazione di Santa Lucia, il Tronchetto e il piazzale Santa Maria Elisabetta al Lido. In terraferma sono invece cinque: piazzale Cialdini, piazza XXVII Ottobre , via Poerio, San Giuliano, la stazione di Mestre. Aree dove potranno essere installati al posto dei cartelloni pubblicitari che negli anni si sono fatti sempre più grandi, anche monitor pubblicitari per mostrare filmati e messaggi con contenuto promozionale.

«L’obiettivo è rendere appetibile la pubblicità negli spazi comunali per cercare di attivare investitori perché la semplice cartellonistica oramai funziona poco.Difficilmente si andrà ad una gara unica ma a più gare e comunque ogni intervento dovrà essere valutato e autorizzato», spiega l’assessore Zuin. Nel dibattito in consiglio comunale è passato l’emendamento di Rocco Fiano ( lista Casson) per inserire nella lista di zone anche Favaro e Marghera (in futuro); bocciato quello della cinque stelle Visman che riduceva gli spazi d’ambito al Lido di Venezia.

Il nuovo regolamento comunale, quello che garantisce al Comune gli incassi della pubblicità con la imposta Cimp, dovrebbe aumentare gli introiti che oggi sono per Ca’ Farsetti di circa 3 milioni e mezzo l’anno. Per aumentare le entrate dell’imposta, spiega Zuin, occorre innovare: e quindi ecco gli orologi con spazi pubblicitari; i segna parcheggio che ospitano le reclame; i totem; i palloni e le sagome gonfiabili tenuti da tiranti. Via libera anche ai cosidetti “poster tir”, camion con vele pubblicitarie, che erano vietati finora. Il Comune, nei nove ambiti che fanno parte della delibera sul regolamento, andrà a prevedere pubblicità anche sopra i parcometri; potrà concedere l’esposizione di stendardi pubblicitari fuori dai palazzi o prevedere i messaggi su transenne pedonali. Oltre a diffondere pure interraferma l’uso di teli pubblicitari per coprire impalcature e lavori edili, magari quelli con l’effetto “trompe l’oeil”già sperimentati in cantieri in zone di pregio del centro storico. E i messaggi promozionali continueranno a riempire anche pensiline e fermate di bus, tram e imbarcaderi.

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