Psicofarmaci ai bambini il processo va a Venezia

san donà. Si sposta a Venezia l’inchiesta su Dino Maschietto, 68 anni, primario dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale di San Donà. La pubblico ministero di Gorizia accusava lo specialista di lesioni personali aggravate in concorso nell’ambito di una indagine che vedeva coinvolti altri medici di ospedali di tutta Italia. In particolare Maschietto avrebbe prescritto una terapia farmacologica a un bambino, a fronte di una diagnosi di sindrome di Asperger che però non ci sarebbe stata. Sia al bambino che al fratello, poi, il dottor Maschietto avrebbe ordinato l’assunzione di farmaci antipsicotici e ansiolitici, secondo l’accusa senza alcun accertamento preliminare. Il reato era contestato in concorso con i genitori della coppia di fratellini che nel 2015 si erano rivolti al neuropsichiatra dell’ospedale di San Donà.

Nell’udienza di lunedì davanti al giudice giuliano, i difensori del medico sandonatese, gli avvocati Antonella Celeghin e Graziano Stocco, hanno sollevato l’eccezione di incompetenza territoriale, chiedendo che il procedimento venisse spostato a Venezia. Istanza accolta dal giudice: tutto il fascicolo arriverà prossimamente in laguna. Qui un nuovo pubblico ministero, una volta valutate le carte, dovrà eventualmente firmare la chiusura delle indagini, qualora non ravvisi gli estremi per la richiesta di archiviazione.

Un successo per la difesa che ora conta di poter ottenere una archiviazione già in fase di indagine. Il medico si dichiara estraneo ad ogni ipotesi di responsabilità sia di tipo doloso che di tipo colposo per quanto riguarda le conoscenze sui due casi a sua disposizione in quel momento. —

Ru.B.

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