Provvedimenti della banca contro l’ex direttore dopo il “buco”

Ammanco milionario per clienti di San Donà e Jesolo, perplessità dell’associazione consumatori Adusbef per la mancata denuncia: «Non esistono sistemi di controllo»

di Giovanni Cagnassi

SAN DONÀ. Oggi o al massimo domani la Veneto Banca deciderà che provvedimenti prendere nei confronti dell'ex direttore dello sportello di San Donà dopo la scomparsa di investimenti per milioni di euro ai danni di alcuni correntisti. Dai due ai tre milioni di euro che sarebbero svaniti nel nulla all'insaputa di correntisti amici del direttore che si sono trovati i conti alleggeriti se non in rosso.

Secondo i primi accertamenti interni, l'ex direttore avrebbe effettuato investimenti non concordati con i clienti, la maggior parte di Jesolo. Intanto l'associazione dei consumatori Adusbef, con il suo responsabile, l'avvocato di San Donà Luca Pavanetto, appare piuttosto perplessa. «Se un imprenditore non riesce a rientrare con le banche», dice Pavanetto, «viene subito esposto al pubblico ludibrio e ridotto sul lastrico. Quando si parla di banche e direttori, non si sa mai nulla, niente nomi, niente relazioni precise al pubblico. Allora mancano meccanismi interni di controllo».

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