Provava moto in vendita e fuggiva: arrestato kosovaro

Contattava inserzionisti in Internet: voleva provare la moto e poi spariva. Ha colpito 13 volte nella Marca, a Padova e a Venezia. Arrestato a Treviso
POLONI TREVISO STUDENTESSA VILOENTATA VICINO SOTOPASSO STAZIONE FS VICINO VIA DANDOLO agenzia fotografica fotofilm
POLONI TREVISO STUDENTESSA VILOENTATA VICINO SOTOPASSO STAZIONE FS VICINO VIA DANDOLO agenzia fotografica fotofilm

TREVISO. Contattava inserzionisti in internet per acquistare moto di valore e con la scusa di provarle si rendeva «uccel di bosco»: per questo un kosovaro, Daut Kranisqi, 23 anni, è stato arrestato a Treviso dopo una rocambolesca fuga durata più di un’ora e che ha visto impegnati una ventina di agenti, tre dei quali hanno dovuto poi ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale.

L’immigrato è accusato di 13 «colpi» compiuti tra le province di Treviso, Venezia e Padova, ma la squadra mobile ritiene che il numero sia maggiore. Agli appuntamenti il kosovaro si presentava con uno scooter rubato che lasciava in pegno alle vittime alle quali chiedeva, prima di pagare, di poter provare la moto - tutte in vendita ad una cifra sopra gli 8 mila euro. Una volta in sella, spariva. Sulla base delle descrizioni fornite dalle vittime, la polizia ha individuato il kosovaro, già con precedenti, riconosciuto poi nelle foto e che è stato quindi destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale di Treviso.

Catturarlo non è stato semplice, anche perché non aveva un dimora fissa. Individuato in un appartamento a Treviso, appena gli agenti hanno suonato il campanello Kraniski si è lanciato dalla terrazza, ad un’altezza di 5 metri ed è corso via di gran lena. Importante, ha sottolineato oggi il questore di Treviso, Carmine Damiano, l’ apporto dei cittadini che dalle finestre e dai poggioli indicavano la strada presa dal fuggitivo agli agenti, alcuni dei quali si sono serviti di biciclette prestate da vari anziani. Alla fine l’uomo, mentre stava saltando l’ennesimo muro è stato agguantato energeticamente per i pantaloni da una poliziotta che con l’aiuto di altri tre colleghi l’hanno arrestato.

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