Protezione civile nell’ex caserma

Workshop del Comune, primo “tagliando” dell’amministrazione dall’insediamento. Al centro culturale da Vinci si è parlato di nuovi servizi per gli anziani e “cantieri delle idee” per i giovani. E poi della ex caserma Tombolan Fava come contenitore di servizi e strutture come la Protezione civile.
Anziani. Il sindaco Andrea Cereser ha più volte analizzato l’avanzamento preoccupante dell’età dei residenti e la necessità di strutture. «Il modello casa di riposo è superato», spiega il primo cittadino, «e dovranno essere sviluppati i servizi a domicilio, i centri diurni e gli appartamenti protetti. Stiamo valutando la zona dello stadio Zanutto, ma contiamo anche nei privati per nuovi investimenti in questo senso».
A fronte di una percentuale di anziani che raggiunge ormai il 22 per cento della popolazione e di queste oltre mille persone in condizioni di fragilità, l’assessore Maria Grazia Murer ha parlato del modello della palazzina di viale Libertà gestita dalla cooperativa Ore liete. Tengono conto prioritariamente dei soggetti fragili anche i progetti di formazione continua, in spazi comuni quali il Centro culturale o lo spazio Battistella.
Cantieri delle idee. Passando ai giovani, San Donà è considerata un laboratorio per coinvolgere tutti i soggetti interessati a pensare la città di domani, come ha ricordato il sindaco introducendo il workshop conclusivo realizzato in collaborazione tra il Comune e il Centro interdipartimentale di Ricerca sul Nord-Est “Giorgio Lago” dell’Università di Padova, ciclo di incontri finalizzato a definire lo sviluppo del Piano delle Opportunità Sociali. «È importante», dice Cereser, «una riflessione, non gestibile dalla sola amministrazione, su cosa ci serve oggi e cosa domani. Abbiamo quindi elaborato un vero e proprio piano regolatore del sociale». È stato necessario mappare la città e tra i focus del programma c’è la ex Cantina sociale, con i suoi cinquemila metri quadrati di edifici e 7.500 calpestabili.
Per quella che è stata la seconda cantina cooperativa d’Italia per dimensioni, nel 2002 era stata prevista la demolizione per far sorgere un parcheggio. Nel 2014, invece, la decisione di proporre in quegli spazi la cantina dei talenti. Basato sull’agroalimentare, il progetto prevede il recupero dell’edificio storico riconvertendo lo spazio in un contenitore di “talenti”, inserendo attività innovative e che incentivano l’occupazione giovanile, spaziando dalla creatività, all’arte, ai nuovi mestieri.
Ex caserma. Alla Tombolan-Fava, si prevede ora una sede distrettuale della Protezione Civile per il controllo di tutta l’asta del Piave, è la proposta lanciata dal sindaco, sui sette ettari della struttura con dieci edifici. La caserma è solida e può divenire solidale.
«L’Agenzia delle Entrate e i vigili del fuoco hanno per ora accantonato l’ipotesi di utilizzare parte degli spazi della caserma. Non è detto che possano decidere diversamente in futuro, rivolgendosi al Comune invece che al Demanio», spiega il sindaco, «numerose sono state le manifestazioni di interesse, come ostello della gioventù, per un’accademia di pittura, una cooperativa costituita da poco per aprire un birrificio artigianale e una mescita, al pattinaggio artistico, E ancora la Croce Rossa, tradizionalmente in una sede precaria, i musicisti che hanno bisogno di una sala prove, poi centri diurni, orti sociali fino a chi vorrebbe organizzare eventi senza rischiare di disturbare la quiete dei vicini».
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