Proteste in Consiglio per Ztl e telecamere ma Casson va avanti

Chioggia. Lo stop alle auto confermato dalle 10 di mattina I commercianti: in riva Vena rimaste solo 13 attività su 34
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Nessun dietrofront su telecamere e Ztl più “rigida”. La giunta ha confermato l’intenzione di rimettere ordine sull’isola pedonale impegnandosi però a rivedere le tariffe dei parcheggi, migliorare il servizio di trasporto pubblico e promuovere eventi per vivacizzare il centro.

La decisione è arrivata dopo un lunghissimo Consiglio comunale aperto nel quale non sono mancati attimi di tensione e urla dalla platea. I commercianti, supportati dall’opposizione, hanno ripetutamente chiesto che la giunta rimandasse a tempi migliori l’installazione delle telecamere e le nuove regole per la Ztl. Gli operatori della pescheria in particolare chiedevano che la Ztl iniziasse alle 12 e non alle 10. La seduta si è aperta alle 16.37, con 37 minuti di ritardo, in una sala consiglio gremita di commercianti, ristoratori e operatori della pescheria al minuto. Sulle sedie due volantini contrastanti, uno contro e uno pro.

Mentre gli autori del primo volantino erano chiari, non si è capito chi ha prodotto il secondo. I primi interventi sono stati tutti dell’opposizione, che ha richiesto il Consiglio aperto, che ha perorato la causa dei commercianti chiedendo alla maggioranza di procrastinare il provvedimento sull’installazione delle telecamere e l’irrigidimento delle regole sulla Ztl. Tutti i consiglieri di minoranza hanno concordato sulla bellezza di un centro senza auto, ma in un momento storico segnato da una grave crisi economica non se la sentono di “dare l’ennesima mazzata al commercio”. La minoranza ha insistito per sentire dalla bocca del sindaco Giuseppe Casson cosa comporterà nel dettaglio il programma per rendere operativa la Ztl oltre le telecamere, ma nelle prime tre ore l’appello è caduto nel vuoto. Accorati gli appelli dei commercianti presenti. «Stiamo vivendo una crisi nera», spiega Daniele Ruzzon, fruttivendolo con l’attività in riva Vena, «passiamo intere mattina a guardarci negli occhi con gli altri commercianti e quando andiamo a casa ci viene da piangere. L’ultima bolletta ho pagato 3.000 euro di Tia. Così non ce la facciamo più, chiediamo all’amministrazione di aiutarci rimandando il provvedimento a tempi migliori».

E c’è chi ha sottolineato come si possa fare una Ztl seria senza parcheggi a prezzi convenienti e navette di collegamento. «Qui stiamo parlando di lavoro», sostiene Ezio Garbin, titolare di un pastificio, «se vogliamo trasformare il centro di Chioggia in un centro commerciale naturale iniziamo da un piano parcheggi. In centro costano 2.5 euro l’ora, a Milano vicino alla stazione 1.2 e di domenica sono gratuiti». «Tutti vogliamo bene alla nostra città», spiega Carlo Eris della pescheria, «ma noi non riusciamo ad arrivare a fine mese. In riva Vena sono rimaste 13 attività su 34, in centro storico ne hanno chiuso 17 in un anno. Ci farete morire tutti. Chiediamo che al mattino ci sia la Chioggia commerciale, prolungando l’apertura al traffico fino alle 12 e al pomeriggio la Chioggia pedonale». Le istanze sono state tradotte in una risoluzione presentata dalla minoranza che però è stata bocciata.

La maggioranza ha invece presentato una mozione, approvata, in cui tira dritto sulla Ztl e telecamere, ma dà un “contentino” impegnandosi a aumentare i parcheggi, rivedere le tariffe, migliorare il servizio di trasporto pubblico e creare un calendario di eventi per vivacizzare il centro. Saranno anche controllati tutti i permessi esistenti per entrare in corso del Popolo. Scontenti dell’epilogo i commercianti.

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