Proteste dopo il rincaro dei buoni pasto
MARGHERA. Qualcosa comincia a incriccarsi. Dopo tante promesse la decisione di aumentare il costo dei buoni pasto assomiglia alla classica lisca in gola. In numerose scuole i genitori hanno manifestato contro il sindaco Brugnaro e il Comune. Comune che da parte sua prova a difendersi, "dimenticando" per un momento le promesse in campagna elettorale. «Abbiamo trovato un disastro e non abbiamo la bacchetta magica». L’assessore al Bilancio Michele Zuin non concede alcun margine per togliere il rincaro di 70 centesimi (170 euro all’anno) del buono pasto. «Non siamo noi che abbiamo fatto un disastro» prosegue «e il bilancio deve stare in equilibrio. Il commissario ha chiuso il bilancio il 31 luglio e la questione era già stata sollevata con la stessa risposta di oggi. Purtroppo non abbiamo la possibilità di fare nulla».
Intanto però i genitori chiedono comunque che si trovi una soluzione e che ci siano, quanto meno, dall’amministrazione comunale, dei segnali di dialogo, per esempio sulla questione mense. «Il primo aumento dei buoni pasto lo avevamo accettato» spiega Caterina Rosato, parte del Comitato Mense della Grimani di Marghera «ma un altro aumento dopo qualche mese, no. Le famiglie sono davvero in difficoltà, soprattutto in questo periodo dell’anno, quando si sommano al buono il costo dei trasporti, dei libri e di tutto quello che serve per la scuola». Eppure, nonostante il sindaco Luigi Brugnaro si fosse impegnato a non toccare più i buoni pasto, i numeri del bilancio sono crudi. «Rimane ancora aperto il problema delle mense» prosegue Rosato «perché a breve scadrà la proroga dell’appalto con Ames e speriamo che l’Amministrazione coinvolga i genitori nella scelta del prossimo appalto. Già dall’anno scorso avevamo molte idee che seguono un menu a chilometro zero e biologico e abbiamo cercato di presentarle. Quest’anno vorremmo venire ascoltati».
Il buono pasto è stato aumentato per la seconda volta lo scorso luglio, passando da 3.30 per le scuole di infanzia a 4 euro e da 3.55 euro a 4.25 per le elementari. Lo scorso gennaio il buono era stato aumentato per la prima volta di 30 cent. A parte qualche polemica, i genitori avevano cercato di essere comprensivi e avevano accettato l’aumento, ma il secondo, più che raddoppiato, è difficile da mandare giù per il portafoglio di molte famiglie. Da Marghera a Campalto oggi nelle scuole i genitori hanno fatto sentire la propria voce, nella speranza che invece si trovi la possibilità di una soluzione.
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