Proteste contro la moschea "condominiale" a Mestre. «Sindaco, più fatti»
Protesta in via Fogazzaro: dopo gli esposti i residenti appendono lenzuoli: «Ogni mattina svegliati alle 5 dai turni di preghiera. Non possono rimanere in un palazzo abitato»
MESTRE. A Brugnaro staranno fischiando le orecchie. "Sindaco, non parole ma fatti", "legalità per il futuro", e ancora "più sicurezza meno degrado", "legalità uguale civiltà". Sono arrabbiati i residenti del condominio su cui insiste il centro culturale di via Fogazzaro, e hanno deciso di gridarlo.
Appesi alle finestre questa mattina, sono spuntati dei lenzuoli con slogan e scritte inequivocabili in cui si chiede al sindaco, Luigi Brugnaro, di intervenire e far rispettare le regole. «Anche questa mattina alle 5 siamo stati svegliati dai turni di preghiera. Non viviamo più, non ce la facciamo», spiegano.
Sono già diversi gli esposti, quello del comitato Cmp, e quello del comitato Cappuccina Piave. Nei giorni scorsi il verbale dei vigili, trasmesso agli uffici. Ancora nessuna decisione, però, è stata presa e Mara Ranucci, portavoce dei residenti, chiede il rispetto delle regole e della legalità.
«Una moschea dentro un condominio, sotto le finestre di chi vorrebbe solo riposare, non ci può stare», ha ripetuto questa mattina, «è incompatibile con le regole di convivenza civile».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video