Protesta senza costume: mille naturisti alla laguna del Mort
JESOLO. Una domenica di splendido sole integrale. Almeno un migliaio di naturisti ieri si sono distribuiti tra i gradoni e le spiagge della laguna del Mort, al confine tra Eraclea e Jesolo. Un successo per questa domenica con il cuore in gola per eventuali controlli della polizia provinciale e altre forze di polizia invocati da un consigliere del Pdl di Jesolo, Mirco Crosera.
I controlli non ci sono stati e i naturisti, iscritti e improvvisati, sono giunti in massa alla spiaggia più trasgressiva della costa veneziana. Compagnie di ragazzi, famiglie, amici, tante donne che volevano una tintarella completa e senza segno del costume. C'è un po' di tutto in quella che sta diventando una grande famiglia.
«Non facciamo nulla di male», dice una donna del Sandonatese, «ci sono professori e medici, avvocati e operai o impiegati. Ci piace la spiaggia, l'aria aperta, prendere il sole e fare il bagno nudi». Ma Crosera persevera nella sua crociata puritana: «Purtroppo siamo sempre fuori legge, e non è un mistero che qui vengano tanti pervertiti, scambisti e persone con tanti altri vizi che sono turpi e pericolosi, soprattutto per le famiglie e i bambini che possono assistere».
Alessandro Perazzolo, consigliere di Jesolo e promotore della spiaggia è nel mirino di Crosera, accusato di aver cavalcato la spiaggia e fini elettorali non avendo altri argomenti da spendere.
Ma l'associazione dei naturisti Anaa Veneto (associazione naturisti altoatesini sezione Veneto), con il presidente Daniele Bertapelle, è tutta con Perazzolo: «Forse è chi lo critica che vuole strumentalizzare la spiaggia. Noi siamo i primi ad aver invocato i controlli contro chi non si comporta correttamente e nel rispetto delle leggi. Non si può puntare il dito contro i naturisti e criminalizzarli generalizzando in questo modo. Lo stesso potremmo fare con i politici, sbagliando. Sappiamo bene che i vizi veri e pericolosi si nascondono quasi sempre tra persone insospettabili e non certo in queste ambienti».
«Noi chiediamo a chi vuole prendere il sole nudo», conclude il presidente dell'associazione, «di farlo nella zona in cui nel 2011 vi era la concessione, di avere possibilmente la tessera, di arrivare in gruppo e nei fine settimana. Così i rischi di una sanzione e dei controlli sono molto limitati».
Ieri, lamentele per i costi eccessivi del parcheggio, sei euro per la giornata, senza avere neppure un rubinetto per sciacquarsi o bere dopo la estenuante camminata.
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