Protesta per i servizi tagliati "Meno fiori, più soldi nel sociale"

Sergio Poli e Federico Boem
SAN DONA'.
Ospedale e sanità, un nodo importante da sciogliere. In molti tirano fuori la polemica delle spese "folli" della giunta per fiori e abbellimenti vari, mentre nel frattempo chiude il centro prelievi di Passarella e viene sospeso il servizio trasporto disabili perché l'Asl non ha soldi. Le poche risorse a disposizione, per via dei tagli, secondo gli intervistati dovrebbero essere spese meglio dalla Zaccariotto.
Lodovico Faloppa
è da anni attivo nel tribunale per i diritti del malato. "Io per un'operazione di cataratta dovrò attendere 6 mesi - racconta - ma se decidessi di farla a pagamento avrei due opzioni: 24 o 48 ore. Vi rendete conto a che punto siamo arrivati. Se si paga, tutto cambia. Ma non possiamo pretendere che tutti abbiano la possibilità di comprarsi i servizi sanitari che ancora dovrebbero essere un servizio garantito al cittadino. Le liste di attesa sono ancora una spina nel fianco della nostra sanità e non riusciamo a venirne fuori. E poi ci sono i servizi sociali carenti, in particolare per gli anziani, ma non solo. Forse - conclude - le risorse andrebbero gestite meglio, sia da parte dell'amministrazione comunale, sia da parte dell'Asl, per non trovarsi in momenti di crisi senza quei fondi di cui oggi tante famiglie disagiate hanno bisogno".
"Abbiamo ottimi medici e strutture di alto potenziale - precisa
Giuseppe Vidotto
- eppure ancora dobbiamo affrontare infinite liste di attesa per le visite o per certe operazioni. Oggi come oggi si deve trovare il modo per superare questi disagi dei cittadini che ne patiscono davvero di tutti i colori. Ma non solo. Io per un incidente banale a casa mia, sto attendendo il risarcimento dei danni da 15 mesi e dovrò denunciare pubblicamente l'assicurazione che mi sta facendo impazzire per avere i soldi".
Cambiando genere, un altrio problema sentito in città è quello di eventi e intrattenimento, per giovani, anziani, ma anche per i più piccoli. San Donà vuole divertirsi. Lo si avverte da quello che i cittadini chiedono all'amministrazione comunale. Sono sempre presenti quando viene organizzato un evento, a partire dalle storiche fiere per arrivare a cene in piazza o semplici feste di paese che ancora richiamano tante gente. In quelle occasioni i sandonatesi non mancano mai.
"Io penso allo sport - spiega
Sergio Poli
- che è sempre stato un nostro fiore all'occhiello. La città più sportiva d'Italia oggi dovrebbe avere strutture moderne e capienti per riportarci ai fasti dello sport Basso Piave. Il calcio ad esempio meriterebbe almeno di militare nella serie C".
Federico Boem
non ha dubbi: "Ci vuole maggiore attenzione per i parchi pubblici. Bisogna controllarli perché ancora troppi incivili li frequentano. Tanti maleducati che sporcano e vandali che rompono tutto".
Nicola Boschin
, il noto ristoratore, vorrebbe più appuntamenti culturali. "Una città dovrebbe essere anche questo - spiega - storia e cultura per non dimenticare le nostre origini ed il nostro percorso. Ci vorrebbero più appuntamenti culturali che coinvolgessero la comunità locale e fossero attrattiva anche per altri territori limitrofi. Durante la settimana San Donà praticamente non vive, si chiude in se stessa. Non ci sono mai spettacoli ed eventi di un certo respiro".
Luigi Barna
e la moglie
Stefania
, passeggiano con i loro due bambini: "La famiglia dovrebbe avere più spazi e appuntamenti ad essa dedicati. Invece solo per passeggiare in città troviamo mille ostacoli, gradini, scalini. Le famiglie hanno bisogno di riappropriarsi del centro, di viverlo in serenità e sicurezza per riprendersi quegli spazi che oggi sono appannaggio di persone non sempre per bene e a volte pericolose".
Lo dice anche la bella
Graciela Albanese
, venezuelana, lontane origini italiane: "I giovani hanno tanto bisogno di eventi e luoghi di ritrovo. Loro sono il nostro futuro. Ci vorrebbero più domeniche con i negozi aperti, feste e vitalità per questa città così bella".
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