Protesta in via Mazzini: «Bevono, urlano e fanno pipì, basta»

Lettera dei residenti sulla sala scommesse: Bettin la gira a prefetto e questore per un’eventuale sospensione della licenza

MESTRE. I residenti sono esasperati dalla presenza di sbandati e ubriaconi, intimoriti dagli insulti e dalle minacce di aggressione, e dal vedere i portoni di casa usati come latrine. Per questo, presa carta e penna, hanno scritto al Comune chiedendo interventi urgenti nei confronti della sala scommesse di via Mazzini, la stradina che collega via Verdi a via Carducci. È una richiesta d’aiuto che l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Bettin, ha inoltrato al prefetto e al questore chiedendo loro di valutare la possibilità di «sospendere la licenza». Una possibilità, utilizzata recentemente per un locale di Padova, prevista dall’articolo 100 del Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza (Tulps).

«In questi giorni la situazione mi sembra essersi aggravata, come ho potuto verificare sul posto», aggiunge Bettin, «anche per l’estensione dell’orario di apertura». Da domenica scorsa infatti la sala, aperta dalle 10.30, chiude alle 20.45 anziché alle 20. Gli inquilini degli appartamenti che si affacciano su via Mazzini raccontano nella lettera tutte le loro difficoltà. «I frequentatori dell’agenzia bivaccano per ore davanti  alla stessa anche nell’orario di chiusura: stazionano lungo il marciapiede adiacente l’ingresso», scrivono nella lettera, con le foto allegate «sulla soglia di entrata dei condomini o seduti sul muretto delle case di fronte, bevendo, urlando e occupando l'area come se fosse il plateatico di un bar e orinando in giro».

I residenti sostengono pure che la sala scommesse è frequentata da minorenni e che «hanno fatto segnalazioni al personale della Agenzia, che non si è mai attivato in alcun modo per far cessare le condotte di disturbo ed anzi, in più occasioni, ha snobbato le lamentele». Per questo chi abita nei paraggi della sala ha deciso di chiedere l’aiuto del Comune, soprattutto dopo l’installazione di alcuni schermi affacciati sulla strada sui quali vengono proiettate le corse dei cavalli, le partite di calcio e i risultati sportivi e l’estensione dell’orario di apertura, fino alla 20.45. Kendra Degli Angeli, che gestisce la sala scommesse, si dice «sorpresa» della lettera e delle lamentele dei residenti. «Il problema dei bivacchi c’è, ma è un problema anche per noi», spiega la donna, «perché sono persone che fanno il carico al vicino supermercato In’s dove trovano birre a poco prezzo, e poi si mettono a bere in via Mazzini, come nelle altre zone del centro. Quando esagerano chiamo la polizia, ogni mattina pulisco e lavo il marciapiede proprio per cercare di tenere l’area in modo decente, ma non credo che la responsabilità di questa situazione possa essere attribuita alla sala scommesse». «Non è vero inoltre», aggiunge, «che la sala sia frequentata da minori, quei pochi che provano ad entrare vengono allontanati». Il caso di via Mazzini testimonia ancora una volta come siano difficili i rapporti tra le agenzie di scommesse e i residenti, come era già successo in via Mestrina, dove i residenti si erano rivolti alla prefettura e la sala era stata chiusa.

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