Protesta in municipio per la famiglia affamata
Genitori disabili e ammalati con figli disoccupati, a Borbiago collette e minacce Oggi gli ex “forconi” annunciano un corteo all’incontro con sindaco e assessore
Lorenzo Porcile/Via Venezia, Oriago / conferenza stampa Marco Dori sindaco
MIRA. «Saremo presenti in massa in municipio a Mira oggi alle 14, per portare la massima solidarietà, anche con una manifestazione di protesta se necessario, per far sì che una famiglia di Mira venga aiutata concretamente e non con le solite promesse, visto lo stato di estrema indigenza e pericolo per la salute in cui si trova».
Ad annunciare battaglia sono Gaetano Ferrieri e Annalisa Zangrando per i comitati civici, gli ex “forconi”, che promettono un’occupazione simbolica del palazzo cittadino con decine e decine di attivisti, quando oggi alle 14 incontreranno in municipio l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Dori e l’assessore ai servizi sociali Chiara Poppi, che stanno cercando di sbloccare una situazione sociale estremamente difficile.
Una situazione diventata esplosiva visto che su Facebook in questi giorni sono volate sul caso, precise minacce di “bastonature” ai responsabili dei servizi sociali del Comune. Minacce che il sindaco ha denunciato subito ai carabinieri.
Il caso nello specifico è quello di una famiglia mirese con padre, madre e due figli, di cui un minore che abitano a Borbiago e che nei giorni scorsi hanno lanciato un grido d’aiuto sui social media per essere aiutati. Da mesi non riescono più a nutrirsi regolarmente. Una settimana è scattata così una colletta alimentare per cercare di aiutarli, da parte di comitati e vicini. Nessuno dei quattro in famiglia ha un lavoro che gli permette di mantenersi e di dare un contributo agli altri.
«Queste persone», spiegano Annalisa Zangrandi e Gaetano Ferrieri, «da sempre residenti a Borbiago, hanno chiesto aiuto perché la loro situazione è disperata. Da quando è morta l’anziana madre di uno dei genitori, che era disabile, e dalla quale percepivano una indennità di accompagnamento, la situazione si è fatta ancora più precaria. La casa è senza energia elettrica e la moglie del capofamiglia, della corrente, ne ha necessità visto che ha una patologia in cui è necessario l’uso di un respiratore. Queste persone non riescono mettere insieme il pranzo con la cena, e spesso mangiano una volta ogni due giorni».
«In questi giorni – spiega l’assessore Chiara Poppi – abbiamo cercato di riattivare l’energia elettrica che era stata staccata vista la situazione anche di emergenza sanitaria che si è venuta a creare. Abbiamo attivato subito l’iter per i primi contributi di aiuto economici che verranno erogati a settembre».
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