Protesta contro i profughi monta la tensione in città

Chioggia. Oggi alle 18 in Corso l’annunciata manifestazione di Forza Nuova Rafforzata la forza pubblica, condanna del vescovo. Ieri un blitz anti abusivi
Di Diego Degan

CHIOGGIA. Tensione altissima in città per l'annunciata manifestazione contro i profughi che dovrebbe svolgersi stasera, dalle 18, in Corso del popolo.

Il condizionale è legato all'autorizzazione di pubblica sicurezza da parte della Questura di Venezia, da dove trapela ben poco, anche se sembra certo un rafforzamento dell'organico della polizia di Stato in coincidenza con la manifestazione: segnale della volontà di prevenire disordini, comunque vadano le cose. La protesta anti-immigrati, infatti, è organizzata dai neo fascisti di Forza Nuova e da alcuni esponenti di un gruppo Facebook.

E se è vero che il social network raccoglie, spesso, i peggiori malumori per situazioni di convivenza oggettivamente difficili, è anche vero che la partecipazione di Forza Nuova ha trasformato quello che poteva essere il brutto sintomo di un vero disagio sociale in una iniziativa targata politicamente e invisa a gran parte della città.

Le prese di posizione fortemente critiche verso questa iniziativa provengono, infatti, sia da ambienti politici (ChioggiaLab, Anpi, Pd) e istituzionali (il sindaco) che da autorità morali (il vescovo Tessarollo). In particolare ChioggiaLab chiede al sindaco di vietare «la manifestazione xenofoba a 100 metri dal luogo in cui si trovano i profughi stranieri», valendosi dei suoi poteri come «ufficiale di Governo, per garantire l'incolumità e la sicurezza pubblica». Ma Forza Nuova starebbe facendo affluire i suoi militanti da tutte le città del Veneto verso Chioggia. Il rischio di manifestazioni e contromanifestazioni, autorizzate o meno, è altissimo. Di qui il rafforzamento degli organici di polizia e le trattative in corso tra Questura e organizzatori per contenere le proteste. Nel verso di un tentativo di allentare la tensione sembra andare anche il blitz condotto ieri mattina: polizia di Stato, provinciale e locale, carabinieri, finanza e guardia costiera hanno rastrellato le zone balneari, fermando 16 stranieri: tre di loro sono stati espulsi, altri cinque multati (50 euro) e sanzionati col sequestro di migliaia di pezzi di mercanzia varia (la cosa peggiore per i venditori) perché sorpresi a vendere sul territorio comunale senza permessi. Gli altri otto erano formalmente in regola ma numerose borse di merce sono state trovate abbandonate sulla spiaggia dalle forze dell'ordine.

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