Protesta Coldiretti, Zaia e Moretti mungono mucche a San Marco

VENEZIA. Acqua alta, forte vento di bora e pioggia non hanno impedito a Coldiretti di far arrivare fino alla riva di fronte a Piazza San Marco, a Venezia, la "stalla galleggiante" con a bordo due mucche, che sono state munte dai rappresentanti della politica regionale - tra cui il governatore veneto Luca Zaia e la sfidante per il centrosinistra Alessandra Moretti - a sostegno della manifestazione per proteggere il latte italiano.
Le avverse condizioni meteo hanno solamente ridotto la durata dell'evento, che si è concluso poco prima di mezzogiorno, anziché proseguire fino a sera. Anche un incidente: una mucca, dell'allevamento di Gazzo, nel Padovano, è caduta in un canale, forse spaventata dalle difficili condizioni meteo.
«Mai avremmo rinunciato - ha spiegato il presidente di Coldiretti, Giorgio Piazza - a gridare il nostro disagio e chiedere che venga imposto l'obbligo di origine certa per tutti i prodotti caseari, a tutela della qualità e dell'informazione del consumatore». «3.500 allevatori - ha sottolineato il direttore di Coldiretti, Pietro Piccioni - aspettano che qualcuno si muova con risultati concreti: se siamo qui, quando avremmo preferito restare a casa, è perché siamo ridotti ai minimi termini, con un settore zootecnico allo stremo delle forze a soli cento giorni dall'Expo. Basta pensare alle quattro nuove stalle che chiudono ogni giorno in Italia, al prezzo medio al litro del latte fresco sceso a 0,35 euro, cioè sotto il costo di produzione. Chiediamo dunque un piano che rilanci il settore lattiero-caseario, ridando dignità alle nostre aziende, con la definizione del discorso dell'etichettatura obbligatoria».
«Il discorso dell'etichettatura d'origine obbligatoria - ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia - è un progetto che è fermo a quando ero ministro: va ripreso, mettendo il consumatore in condizione di riconoscere l'origine del prodotto, quando, adesso, solo un cartone di latte su quattro è italiano, importando ottanta milioni di quintali a fronte di una produzione di 110 milioni di quintali. E ogni milione di quintali di latte importato si traduce in 17.000 vacche e 1.200 posti di lavoro persi».
«Diciamo basta - ha affermato Alessandra Moretti - a una burocrazia soffocante, con regole che stanno uccidendo i nostri imprenditori, impedendo loro di continuare a investire: la politica, in questo momento, può e deve difendere, con un forte collegamento tra livelli istituzionali, i nostri prodotti, soprattutto in Europa».
«Questa giornata di mare in tempesta con forte bora - ha detto l'assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan - è metafora perfetta del mercato in cui operano i nostri allevatori. Con il semestre di presidenza italiana, abbiamo perso una grande occasione per difendere il 'made in' e le nostre produzioni agroalimentari e non mi posso che arrabbiare, quando non si fanno le cose giuste».
«La Regione - ha rilevato il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - interverrà nel settore con i fondi strutturali per ammodernare le aziende, ma il problema vero è a monte, a livello comunitario, legato all'etichettatura e ai prezzi: per quanto ci compete, cercheremo comunque di pubblicizzare il prodotto veneto e italiano, affinché il consumatore possa scegliere».
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