Prostitute anche in centro Ascom Mogliano protesta

Il presidente dei commercianti invia una lettera a Comune e forze dell’ordine Il consigliere di maggioranza Nilandi: «Bisogna combattere gli sfruttatori»
MOGLIANO. Prostitute sotto i portici nel salotto buono della città e vicino ai locali della movida: ora anche il centro storico di Mogliano è a luci rosse.


Un moto di indignazione attraversa in questi giorni la società civile, dall’Ascom al consiglio comunale, passando per i tanti frequentatori dell’area centrale. Da tempo i residenti del Terraglio fanno i conti con il degrado legato alla costante presenza di prostitute sotto casa. Ora la mercificazione del sesso non va più in scena sotto alle pensiline dei distributori di benzina, alle fermate dell’autobus, sugli incroci più o meno illuminati: nelle ultime settimane questo fenomeno ha iniziato ad occupare anche spazi tradizionalmente considerati, off limits.


Poco dopo il tramonto il centro di Mogliano si ritrova trasformato in un grande bordello a cielo aperto: due lucciole stazionano stabilmente vicino ai portici della boutique di abbigliamento Semenzato, altre si posizionano in piazzetta Duca d’Aosta, pochi metri più in là chi aspetta l’autobus (davanti alla sede degli uffici comunali sempre sul Terraglio) lo fa in compagnia delle belle di notte. Siamo nel quadrilatero dei locali dell’aperitivo lungo, tra Assaggi, Bocca di Bacco, Meridiana, Bar ae Poste, Casetta Rossa, Cul de Sac e Divinus, ma basta fare due passi fuori dai plateatici e la sensazione è quasi di stare ad Amsterdam». Questa nuova “invasione” non è passata inosservata: «Sarà dura da sconfiggere», commenta il presidente dell’Ascom Massimo Cestaro, che ha già deciso di mobilitarsi. Ma il vero problema non è tanto l’esigenza di debellare il fenomeno, quanto il suo progressivo dominio di nuove fette del territorio. «In molti me l’hanno fatto notare», commenta Cestaro, «e non è certo un fatto piacevole. Noi ci stiamo già muovendo, il nostro direttivo sta per inviare una richiesta di intervento agli enti interessanti». L’Ascom sta dunque cercando di attuare una moral suasion nei confronti delle istituzioni. Ma anche la politica, per voce del consigliere di maggioranza Giacomo Nilandi, non vuole stare guardare: «Per combattere la prostituzione bisogna combattere la criminalità organizzata», commenta, «è inutile continuare con l’ipocrisia che si tratta di professioniste volontarie, ci vuole il coraggio di denunciare e serve anche un cambiamento nei confronti di un certo machismo per cui fa più scalpore l’immigrato che gira in bicicletta, piuttosto che la donna che si prostituisce in strada. Presenterò un ordine del giorno con la richiesta di istituite un tavolo contro la prostituzione, in prefettura» annuncia Nilandi «lo metterò a disposizione di tutti capigruppo, di maggioranza e opposizione, per essere presentato al primo consiglio utile».


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