Prosciolti gli studenti occupanti «Ci dispiace, ripareremo tutto»

Nessuna sanzione ai ragazzi dopo l’occupazione che ha causato molti danni al liceo artistico Statale Il consiglio d’istituto approva all’unanimità una delibera per un progetto costruttivo sulla scuola

VENEZIA. Proscioglimento completo per i sette studenti (due del liceo classico Marco Polo e cinque del liceo artistico) coinvolti nell’occupazione e nei danni al liceo artistico Statale, con l’impegno di riparare la scuola e di tenere aperto un dialogo tra studenti, docenti, dirigenza e genitori, in un percorso di compartecipazione da mantenere nel futuro, con l’obiettivo di superare i conflitti.

Vale a dire che presto gli studenti si armeranno di ramazze e pennelli da muratori. «Nessuna irrogazione di sanzione disciplinare perché i fatti non sono imputabili ai singoli, ma i ragazzi saranno promotori e garanti di un progetto formalizzato, legato alle problematiche inerenti alle carenze di spazi dell’istituto, da sottoporre agli organi competenti scolastici e cittadini e da svolgere entro tre mesi, in accordo e collaborazione con altre componenti scolastiche». È il contenuto della delibera, approvata ieri all’unanimità, durante le quattro ore di consiglio d’istituto convocato in seduta straordinaria al liceo classico Marco Polo. «È la risposta intelligente da parte di tutti», commenta la dirigente scolastica Annavaleria Guazzieri. «I ragazzi sono sollevati», dice Tommaso Todesca, presidente del Comitato genitori, e aggiunge: «Ora gli studenti aspettano che questa prospettiva non rimanga solo lettera scritta, ma si confermi con i fatti, così da mettere le basi per una vita scolastica luminosa. Abbiamo usato questo aggettivo constatato che la delibera è stata approvata il 13 dicembre, per tradizione il giorno più corto e quindi più buio dell’anno. Ci si augura che da domani ci si allontani dal buio e possa espandersi una luce». Il presidente del Comitato genitori conclude con un’osservazione: «È una constatazione piccola, simbolica, ma non insignificante. Da anni non si vedeva un consiglio uscire con una decisione all’unanimità».

Nel pomeriggio i sette studenti avevano presentato le loro memorie al consiglio d’istituto. Prima della convocazione una ragazza ha detto: «Siamo i primi a dispiacerci dei danni, nei giorni di occupazione non potevamo controllare 300 persone. Ora da parte della presidenza non c’è astio nei nostri confronti: abbiamo parlato e snocciolato i nostri ragionamenti». Mentre spiegava la giovane ha ricevuto una telefonata dalla madre. «I nostri genitori sono molto preoccupati» ha continuato «Noi sette abbiamo ricevuto le notifiche perché ognuno di noi a scuola ha un ruolo e una responsabilità in più che ci siamo presi perché la scuola così impostata non risponde alle nostre esigenze. Abbiamo voglia di cambiarla, di migliorarla. Siamo i primi a volerla ricostruire».

Nadia De Lazzari

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