Proroga delle concessioni gestori balneari a Roma
JESOLO. I balneari a Roma per parlare con l’onorevole De Micheli di proroghe e legge Bolkestein. Non ci sono solo gli operatori jesolani a muoversi, ma anche da Chioggia c’è fermento e Leonardo Ranieri è partito con il Sib alla volta della Capitale. L’unione fa la forza e tutti si stanno impegnando per far sentire la voce forte dalla costa veneziana sulla quale pende ancora la spada di Damocle delle future aste per le concessioni. Hanno consegnato un documento con le richieste del sindacato.
Due i punti fondanti: proroga e indennizzo. Apprezzato anche a Roma, dunque, l’impegno nel seguire la vicenda che coinvolge oltre 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti in questo tratto di costa che vive di turismo e vede vacillare le sue poche certezze. Antonio Capacchione, vicepresidente vicario del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio, e Leonardo Ranieri, chioggiotto presidente S.I.B. Veneto, sono stati ricevuti a Roma dall’onorevole Paola De Micheli, Sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia con delega al demanio. «Abbiamo consegnato un promemoria che chiarisce la posizione e le richieste del sindacato», afferma Capacchione, «in merito al disegno di legge delega in discussione alla Camera dei Deputati in tema di riordino delle concessioni demaniali marittime».
Tra le priorità, la proroga delle attuali concessioni e adeguato indennizzo agli imprenditori balneari. «Abbiamo molto apprezzato l’impegno dell’onorevole De Micheli», conclude Capacchione, «a seguire la vicenda ed a raggiungere una soluzione condivisa con i rappresentanti di categoria che tuteli l’offerta turistico-balneare del nostro Paese». A Jesolo, la Federconsorzi con il presidente Renato Cattai vede di buon grado questo attivismo sindacale della categoria: «Dobbiamo anche lavorare sui media alla luce di polemiche che durano da anni. Noi non siamo imprenditori spietati che pensano solo ai soldi, le imprese non danno dividendi e i guadagni sono tutti reinvestiti per l’arenile. Lavoriamo per migliorare le spiagge e i servizi ai turisti, le strutture, l’ambiente. Non possiamo essere continuamente dipinti come speculatori delle spiagge che pensano solo a guadagnare perché non è assolutamente così». «Le proroghe al 2020?», si chiede, «sono ancora a rischio e per il momento non abbiamo certezze sul futuro, neppure per il prossimo anno. Possiamo solo impegnarci con la politica per sensibilizzare ai nostri problemi che sono poi quelli del turismo. Per il resto, la strada da seguire pare quella del gestore unico delle spiagge».
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