Proposta per raddoppiare il mercato del giovedì

Chioggia. L’idea di Voltolina (Udc) non trova d’accordo il presidente dell’Ascom «Non esiste solo il centro storico, bisogna pensare anche a tutte le frazioni»
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CHIOGGIA. Commercianti stanziali contro ambulanti, ambulanti contro stanziali. Sul commercio le polemiche, stucchevoli, non finiscono mai e la proposta di raddoppiare il mercato settimanale, lanciata dal consigliere dell’Udc, Andrea Voltolina, scatena l’ennesimo scontro tra chi considera il mercato fonte di guadagno per tutti, dato che bar e ristoranti lavorano di più, e chi invece lo considera una “maledizione” per le zone periferiche e per i negozi del Corso. Da sempre il mercato del giovedì è un appuntamento irrinunciabile per i chioggiotti, ma da sempre è anche fonte di continue polemiche. Chi lo vorrebbe spostato in altra location perché crea difficoltà di accesso al centro, confusione e caos nei parcheggi; chi lo vorrebbe distribuito diversamente per lasciare ad esempio più spazio ai plateatici del bar; chi non lo vorrebbe proprio.

I commercianti stanziali spesso si lamentano che il mercato sia un concorrente importante che tiene lontani i clienti dai loro negozi, però è altrettanto vero che di giovedì i bar sono superaffollati e nessuno rinuncia a una sosta durante il tour tra i banchetti per la colazione o per l’aperitivo in compagnia.

Però si sa che quello che va bene ad uno non va bene all’altro e quindi la proposta di un raddoppio crea subito un’alzata di scudi. «Oggi più che mai un doppio mercato settimanale sarebbe un toccasana», sostiene Voltolina, «grappoli di negozi stanno chiudendo sia in centro che in riva Vena e molti commercianti sostengono che con l’arrivo del centro commerciale (inizio maggio ndr) sarà la fine.

E allora perché non raddoppiare un evento che porta fiumi di gente a Chioggia che poi si distribuisce anche in bar, edicole, tabacchini e ristoranti? Non mi si dica che chi compra al mercato danneggia i negozi del centro perché chi fa acquisti al mercato non li farebbe in alternativa in un negozio del centro».

Ovviamente l’Ascom è di tutt’altro avviso. «Non esiste solo il centro storico», spiega il presidente Ascom, Alessandro Da Re, «un amministratore pubblico dovrebbe saperlo e capire che se i bar di Chioggia lavorano di più nello stesso orario quelli di Sottomarina e delle frazioni sono vuoti. Senza contare che le economie che muove il mercato per il 90% vanno fuori Chioggia». Un buon compromesso potrebbe forse essere un raddoppio del mercato spostando il secondo appuntamento a Sottomarina.

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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