Pronto soccorso, steward per assistere i pazienti

San Donà. Operazione accoglienza contro code e inefficienze quotidiane Aumentano i volontari e nasce un angolo per le neo mamme con bambini
GAVAGNIN SAN DONA' PRONTO SOCCORSO .I feriti ricoverati all'ospedale di San Dona'
GAVAGNIN SAN DONA' PRONTO SOCCORSO .I feriti ricoverati all'ospedale di San Dona'

Steward e assistenti ai pazienti nella sala d'aspetto, operazione d’accoglienza per il pronto soccorso di San Donà.

Contro code e inefficienza, una ventata di ospitalità e qualche parola buona per confortare chi aspetta il proprio turno, afflitto da dolore e paura. Sono aumentati i volontari in servizio, mentre sono arrivati un nuovo televisore e anche un angolo per le neo mamme con i bambini. Si cerca anche di raccogliere informazioni dai pazienti per migliorare il servizio, dopo le lamentele del passato legato soprattutto alle lunghe attese. Nella riorganizzazione dei pronto soccorso ospedalieri, già annunciata i giorni scorsi dal presidente della giunta regionale Luca Zaia, è compresa anche l’introduzione di personale in sala d’attesa per raccogliere le esigenze e fornire informazioni agli utenti. Dalla scorsa estate al pronto soccorso di San Donà è stato avviato un percorso con la preziosa collaborazione dei volontari Avo (associazione volontari ospedalieri) concentrata in particolare nelle ore giornaliere pomeridiane, in sintonia con le linee guida dettate dalla Regione. «Il bilancio dei primi sei mesi è molto positivo: quando ci sono i volontari in sala d’attesa il clima è decisamente più sereno», ha detto il primario, dottor Franco Laterza, «ora stiamo provvederemo ad ampliare ulteriormente l’iniziativa con l’integrazione di nuovi volontari che hanno chiesto di poter impiegare parte del loro tempo libero in questo luogo. Saranno preventivamente formati dal nostro personale poi potranno entrare in servizio». I compiti degli steward sono indicati in un codice etico che ha come obiettivo il miglioramento della comunicazione tra operatori del pronto soccorso, utenti ed eventuali loro accompagnatori, mediante lo scambio d’informazioni sullo stato dell’attesa e delle cure in atto. Il regolamento precisa, inoltre, che le informazioni devono essere fornite con un linguaggio semplice e nel rispetto della privacy, demandando la risposta all’infermiere di Triage qualora essa non sia di competenza dello steward.

Nelle scorse settimane, in sala d’attesa del pronto soccorso, sono stati installati altri comfort per l’utenza. Tra questi un presidio del libro e un “angolo informa utente”».

Giovanni Cagnassi

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