«Pronti a rinunciare al biglietto nelle chiese»

L’Associazione Chorus apre alla proposta avanzata dal rettore dell’Iuav Amerigo Restucci che chiede - in linea con quanto già dichiarato dal Patriarca Francesco Moraglia - che si rinunci al biglietto...

L’Associazione Chorus apre alla proposta avanzata dal rettore dell’Iuav Amerigo Restucci che chiede - in linea con quanto già dichiarato dal Patriarca Francesco Moraglia - che si rinunci al biglietto d’ingresso per i turisti nelle chiese del circuito e che i fondi per la manutenzione e la guardianìa dei luoghi di culto, ora garantiti dal ticket, siano invece assicurati da una quota dell’imposta di soggiorno che il Comune preleva dai clienti degli alberghi proprio garantire al meglio i servizi turistici in città.

«Siamo assolutamente favorevoli alla proposta del professor Restucci - commenta infatti il vicepresidente di Chorus Giandomenico Romanelli - che va esattamente nella direzione che abbiamo seguito e siamo pronti a rinunciare da subito al ticket d’ingresso nelle chiese del nostro circuito, se i servizi di manutenzione, guardianìa e le utenze saranno assicurate da una quota dell’imposta di soggiorno, visto che non incassiamo l’importo dei biglietti certo a fini di lucro, ma solo per garantire il mantenimento delle chiese».

C’è una cifra precisa che servirebbe a questo scopo, come spiega il professor Romanelli: «Il costo media per il mantenimento annuale di ogni chiesa è di circa 50 mila euro, ed essendo in tutto quindici, il finanziamento che servirebbe attraverso l’imposta di soggiorno, sarebbe di circa 750 mila euro».

Si tratta di capire cosa ne dirà il Comune, che però appare per ora piuttosto “freddo” nei confronti della proposta, anche perché il ricavato dell’imposta di soggiorno viene utilizzato da Ca’ Farsetti per coprire eventuali “buchi” di bilancio e gli introiti del 2013 si stanno rivelando inferiori al previsto, con uno scostamento di circa 5 milioni di euro, rispetto a quanto preventivato.

Difficile pertanto che l’amministrazione rinunci a una quota degli introiti a favore delle chiese, anche se l’operazione avrebbe piena legittimità, perché la legge istitutiva dell’imposta di soggiorno prevede appunto che il ricavato sia utilizzato per il sostegno ai servizi turistici cittadini e non c’è dubbio - come sostiene il professor Restucci - che le chiese del circuito Chorus, tra le più belle e visitate di Venezia, facciano parte a pieno titolo - al di là delle funzioni di culto, da preservare- dell’offerta turistica cittadina.

Le chiese attualmente aderenti al circuito cittadino di Chorus che fanno pagare il ticket d'ingresso di tre euro per le visite turistiche sono Santa Maria del Giglio, San Stae, Santo Stefano, Sant'Alvise, Santa Maria Formosa, San Pietro di Castello, Santa Maria dei Miracoli, Santissimo Redentore, San Giovanni Elemosinario, Santa Maria del Rosario (Gesuati), San Polo, San Sebastiano, Basilica dei Frari,San Giobbe San Giacomo dall'Orio e San Vidal.

Ma altre, come detto, sono pronte ad entrare.

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