«Pronti a ospitare una casa chiusa»
MUSILE. «Basta con finti moralismi, il problema esiste e va stoppato. Musile sarebbe pronta a ospitare una regolare casa chiusa, in quanto otterrebbe il risultato di regolamentare il fenomeno, anche dal punto di vista sanitario, e, perché no, incassare preziose risorse da devolvere alle famiglie oggi in difficoltà».
Il sindaco Gianluca Forcolin invoca misure più drastiche, come la riapertura delle case chiuse, per arginare il fenomeno della prostituzione, che in questi giorni sta creando nuovi problemi anche a Musile. Nella zona di Tre Scalini, infatti, la convivenza tra “lucciole” e residenti si sta facendo insostenibile. «Non solo vengono lasciate per terra lattine, bottigliette e salviettine sporche, ma c’è chi usa anche gli spazi retrostanti alle abitazioni per fare i propri bisogni fisiologici», denunciano i residenti, «ci troviamo le prostitute sotto casa. Abbiamo segnalato il problema ai vigili e avvisato i carabinieri. Ogni mattina troviamo una situazione schifosa da vedere e siamo costretti a raccogliere noi le immondizie. In questa zona abitano anche bambini e, quando li accompagniamo a prendere lo scuolabus, bisogna farli girare dall’altra parte».
Ma anche in corrispondenza della fermata dell’autobus la situazione igienica non è migliore. «Nonostante le verifiche costanti delle forze dell’ordine, il fenomeno fatica a debellarsi, grazie anche alle inconsistenti norme e sulle sanzioni da applicare», commenta il sindaco Forcolin, «i carabinieri verbalizzano infrazioni che poi rimangono inevase dalle prostitute. Gli unici a pagare sono i clienti fermati. Chiediamo come sindaci di avere normative precise ed espulsioni immediate, che il governo abroghi la legge Merlin e faccia pagare loro le tasse». Dopo Natale il Comune organizzerà un’assemblea con forze dell’ordine e residenti per parlare di furti, ma anche delle “lucciole”.
Giovanni Monforte
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