«Pronta a ritirare la denuncia»

Mirano. La donna cieca discriminata: l’albergatore effettui una donazione alla scuola per cani
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. «Il Monaco Sport Hotel doni una consistente somma di denaro all’associazione di cani guida che ha addestrato Lara: recupererà la faccia e forse, allora, potrei anche decidere di ritirare la denuncia. Ma per ora non mollo». Nicoletta Ditadi, la non vedente impiegata dell’ospedale di Mirano che si è vista chiedere per la sua vacanza in Cadore un supplemento giornaliero per il soggiorno in albergo, oltre a vedersi proporre una sala a parte per fare colazione col cane guida, ora detta le sue condizioni.

Ha già detto di non aver intenzione di ritirare la denuncia presentata a carico dell’albergo, ma ribadisce anche di non aver alcun interesse a portare avanti una battaglia solo per se stessa, tanto da essere la prima ad avanzare un’idea: «Potrei pensare di ritirare la denuncia solo se il direttore dell’albergo acconsentirà di donare una cospicua somma in denaro alla scuola per cani guida dei Lions di Limbiate, vicino a Milano, dove è stata addestrata Lara», propone Nicoletta, «L’associazione lavora solo grazie alla generosità di tanti volontari, ha necessità di soldi per comperare altri cuccioli da addestrare e le richieste sono sempre tante. Soprattutto permetterebbe ad altri non vedenti come me di non dover aspettare due anni prima di poter avere una guida».Niente soggiorno gratis in albergo, dunque, come proposto dalla struttura che ha subito chiesto scusa alla donna, ma denaro contante per beneficenza.

Sergio De Candido, titolare del Monaco Sport Hotel di Santo Stefano di Cadore, per ora non si sbilancia. «Abbiamo deciso di risentirci la prossima settimana con più calma, dopo la fine delle festività natalizie» afferma. Intanto sul web continuano ad arrivare messaggi di solidarietà a commento della sua storia e anche l’Uici, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, è dalla sua parte.

In tanti chiedono di non ritirare la denuncia, per portare avanti quella che ritengono una battaglia di dignità. Nicoletta per ora non ci pensa, a meno che, insieme alle scuse, non arrivi anche una ricevuta di avvenuta donazione all’ente morale della Brianza dove è stata addestrata Lara. L’onlus è una delle poche in Italia a occuparsi dell’addestramento dei cosiddetti puppy-walker, i cuccioli che accompagneranno i ciechi che ne fanno richiesta. Per poterne avere uno l’attesa può arrivare fino a due anni, poi al non vedente è richiesta una settimana di soggiorno nella struttura a carico della onlus, che si sostiene con donazioni e volontariato.

Un’esperienza che Nicoletta ha vissuto lo scorso agosto, tornando dal corso con Lara, il suo affettuosissimo Labrador di soli due anni, che la accompagna in tutti i suoi spostamenti. «Quella settimana di formazione è stata un’esperienza importante», afferma Nicoletta, «è lì, tra l’altro, che mi hanno avvertito che avrei incontrato delle ostilità. Ma io non desisto».

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