Promozione turistica a rischio
JESOLO. Futuro dell’azienda di promozione, Jesolo teme di perdere il punto di riferimento per accoglienza e informazione. Chiusa la Provincia a fine anno per aprire le porte alla Città Metropolitana, non si sa neppure se a Capodanno sarà aperta.
Dai banchi della maggioranza, il consigliere Mirco Crosera solleva nuovi dubbi e paure e chiede che il Comune prenda in mano la situazione precaria in cui versano uffici e personale Apt. «Focalizzando l’attenzione sulla realtà di Jesolo e del territorio circostante», dice, «abbiamo da una parte il Consorzio di Promozione Turistica, cui compete principalmente la commercializzazione del prodotto, ma che in realtà è un braccio operativo della Regione, l’azienda di promozione turistica dall’altra, con il compito principale di curare l’informazione e accoglienza turistica in loco e che è tuttavia un’enclave della Provincia, a seguito dell’ultima trasformazione subita. Infine abbiamo l’assessorato al turismo del Comune che ha assunto un ruolo determinante nella promozione. Pur dando per assodata la buona volontà dei soggetti coinvolti di sedere a tavoli comuni per concertare le azioni volte alla promozione del territorio, non si può non considerare il rischio concreto che tanto la frammentazione da un lato, quanto la coincidenza di competenze dall’altro, possano aver comportato carenze. Penso a materiale promozionale della stessa tipologia prodotto da più soggetti e pertanto in sovrabbondanza, altro invece non prodotto da nessuno e pertanto carente, stand fieristici doppi, opportunità perdute per la frammentazione di risorse e la mancanza di concertazione tra soggetti, a volte purtroppo anche a causa di orientamenti politici diversi».
Crosera teme il caos dal 31 dicembre, invita il Comune ad adoperarsi per assorbire l’Apt, sfruttando magari il parcheggio, i beni e terreni per trovare le risorse necessarie. «L’informazione e l’accoglienza dovrebbero essere gestiti direttamente dal Comune. Il fatto che Cavallino abbia voluto creare un ambito autonomo da Venezia, non fa che dimostrare l’esigenza di una maggiore autonomia, tutto sembra andare nella direzione di gestioni autonome e dirette».
Il sindaco, Valerio Zoggia, non è convinto della proposta: «Avremmo un problema di gestione del personale e al momento non ci sono possibilità di recuperare risorse dell’azienda di promozione per finanziare eventuali progetti». (g.ca.)
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