Proibiti il burqa e il velo islamico in uffici regionali, Ulss e ospedali

Primo sì unanime in commissione, presto il Consiglio del Veneto approverà la legge in via definitiva. I dirigenti pubblici potranno richiedere l’intervento della polizia a garanzia del rispetto delle norme

VENEZIA. Giro di vite nei luoghi pubblici di competenza regionale: presto nelle sedi istituzionali, negli uffici amministrativi e consortili e nel circuito ospedaliero-sanitario sarà vietato l’ingresso alle persone che indossino burqa, niqab (il velo islamico integrale), caschi protettivi e «qualunque altro indumento atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, inclusi abiti di qualsiasi origine etnica o culturale che travisano o nascondono il volto impedendo, di fatto, l’identificabilità della persona». Lo prevede il progetto di legge presentato da Alberto Villanova, consigliere della Lista Zaia, e licenziato in mattinata dalla commissione Affari istituzionali del Ferro-Fini con voto pressoché unanime, premessa alla sua rapida e definitiva approvazione in aula. La ratio del provvedimento - che fa eco ad analoghe misure varate in alcune città venete, leggi Padova che ha interdetto l’accesso ai musei civici ai visitatori dal volto coperto, e già in vigore in Belgio nel Canton Ticino svizzero - risponde ad esigenze di sicurezza; in effetti la proibizione di entrare in edifici pubblici con il passamontagna è già sancita dalla norma statale, priva però di riferimenti ai veli femminili.

«L’obiettivo è rafforzare l’efficacia dei controlli, anche alla luce della ricorrente allerta sul fronte del terrorismo», commenta Villanova «il nuovo regolamento non discriminerà in alcun modo la fede musulmana perché burqa e niqab non appartengono alla cultura della maggioranza delle donne islamiche che vivono in Italia ma costituisce un diktat dei predicatori della sharia»; il divieto sarà segnalato con appositi cartelli ma chi lo farà rispettare? «Il compiti spetterà ai dirigenti degli uffici che ricorreranno alla persuasione bonaria e soltanto nel caso di diniego ostinato richiederanno l’intervento delle forze dell’ordine».

Musei visitabili soltanto a volto scoperto
Interpress/Mazzega Scattolin Venezia, 06.04.2015.- Turismo Pasquale a Venezia.- Nella foto in coda per visitare Palazzo Ducale.-

Il consenso bipartisan raccolto dalla proposta testimonia l’attualità del problema», commenta il presidente leghista della commissione, Marino Finozzi, mentre la capogruppo del Pd Alessandra Moretti ribadisce le ragioni del sì dem: «In una fase così delicata è necessario fare squadra e sostenere tutte le iniziative che aumentino la sicurezza. È chiaro che deve prevalere il principio della legalità: le regole devono valere per tutti»; analoghe, le considerazioni espresse da Jacopo Berti del M5S: «Il progetto risponde a un principio già previsto dalla legge nazionale, certo in questo contesto assume una valenza un po’ elettorale ma l’obiettivo finale è condivisibile». Stretta anche sull’ingresso di persone armate: ammesse solo le forze dell’ordine, gli agenti di scorta e - nel caso dell’assemblea regionale - i consiglieri provvisti di regolare porto d’arma: l’esempio corre al capogruppo di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato, che tuttavia dovrà consegnare la pistola al servizio di vigilanza all’ingresso.

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