«Proibiamo ai giovani di bere fuori dai locali»

Jesolo. Proposta di Pomiato (Lega): «Costituiamo una zona rossa come a Padova Questo sarebbe un primo passo per evitare i problemi di ordine pubblico»
Di Giovanni Cagnassi
MORSEGO JESOLO PIAZZA MAZZINI DI NOTTE
MORSEGO JESOLO PIAZZA MAZZINI DI NOTTE

JESOLO. Una zona rossa in cui non permettere di bere fuori dei locali e attività commerciali. La proposta di Giorgio Pomiato dal consiglio comunale è di prendere come esempio Padova e il suo sindaco, Ivo Rossi, che ha stabilito proprio questi limiti severi nella città del Santo. Mentre la bella stagione avanza, anche se le spiagge sono ancora semivuote o con il ripascimento in corso, il mondo della notte si è già svegliato.

I principali locali notturni hanno aperto i battenti e sono pieni di giovani che nel fine settimana raggiungono il Lido Jesolo, capitale della movida. Aperitivi esclusivi al Merville, Casa Bianca Caffè, Moon Cafè, Terrazza Mare, poi nottate al Muretto, Marina, Vanilla solo per citare alcuni dei locali della notte e della sera.

E piazza Mazzini come unico grande collante, con i vicini Capannina e Gasoline, oltre a una schiera di bar e locali che sono i punti di riferimento per una congerie di frequentatori che vanno dalle famiglie con i bambini, ai turisti fino ai giovani scatenati.

Piazza Mazzini, ma anche la vicina piazza Aurora e le immediate adiacenze sono per chi vuole vivere la notte di Jesolo senza necessariamente chiudersi in un locale a spendere. Basta anche solo passeggiare per vedere qualche vetrina, perchè il turbinio di gente non manca mai. E quello che accade a una certa ora lo sappiamo bene. Addirittura feste alcoliche che arrivano da lontano, addii al celibato devastanti, orde di ragazzi dalla rissa facile. Sono solo una parte del popolo di piazza Mazzini, ma quella che si fa più notare. Una cornice di frequentatori tipici che hanno molte libertà e non riconoscono spesso quelle degli altri.

«La sola misura da prendere», afferma Pomiato, consigliere della Lega e già per anni presidente del comitato, «esiste ed è alla portata anche di Jesolo. Dobbiamo fare come Padova. Individuare l'area a rischio, quella più calda, e vietare di bere fuori dei locali. Nessuna bottiglia, a meno che non sia un sacchetto per la spesa da trasportare via, ben chiusa e sigillata e non certo da bere. Avremmo risolto un bel po' di problemi con i locali notturni e i supermercati. Fuori delle attività non si beve nulla, niente vetro o altri contenitori pericolosi».

«Questo», chiude il consigliere comunale leghista, «è un primo passo da compiere per cercare di risolvere i problemi senza continui scontri e litigi tra le varie categorie. Il Comune decida, perché ne ha gli strumenti e gli esempi concreti».

Le forze dell’ordine potrebbero garantire ampiamente i controlli con prevenzione e, se servisse, sanzioni severe.

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