«Progetto presentato, io dico sì al Palais»

Il sindaco di Jesolo conferma il contatto recente con lo studio Altieri, l’area di intervento individuata dietro piazza Milano
Di Giovanni Cagnassi

Palais Lumière a Jesolo, il progetto di Pierre Cardin molto più di un sogno per la città balneare. Il sindaco, Valerio Zoggia, ha confermato di aver incontrato i progettisti dello studio Altieri di Thiene, che hanno firmato il progetto. Intanto a Jesolo imperversa la polemica sui grattacieli e le torri che stanno attraversando difficoltà nelle vendite. Tra Zoggia e i progettisti ci sono stati due incontri: il primo circa 6 mesi fa, adesso un nuovo incontro per tastare meglio il terreno.

Jesolo è già stata palestra per numerosi archistar internazionali. Il suo piano regolatore è frutto del masterplan di Kenzo Tange, poi ci sono i grattacieli di Byrne in Pineta, Ferrater dietro piazza Mazzini. Attende la realizzazione il centro commerciale di Zaha Hadid.

Sindaco, Jesolo meglio di Venezia per ospitare il Palais Lumière?

«Non voglio assolutamente andare contro il sindaco di Venezia, Brugnaro, e anzi sono pronto a farmi da parte se si deciderà di realizzarlo in laguna. Jesolo sarebbe comunque una meta di seconda istanza, visto che lo stilista vorrebbe Venezia per la sede del suo palazzo, ma comunque la proposta dello studio di progettazione vicentino è interessante. Se si presentasse l’opportunità e senza urtare la suscettibilità di alcuno, quindi del sindaco di Venezia piuttosto che dello stilista, sarebbe una bella idea».

Dove sarebbe realizzato?

«La zona individuata sarebbe quella del comparto 1, ovvero presso l'azienda agricola le Dune, sulla dorsale di via Ca’ Gamba alle spalle di piazza Milano».

Nei giorni scorsi, le critiche ai grattacieli finora sorti a Jesolo e in particolare la torre Aquileia dietro piazza Mazzini, i cui 43 appartamenti sono finiti all'asta nella delicata fase del concordato, sono state condivise anche dallo stesso Zoggia che però non teme di essere messo in contraddizione quando si parla del Palais. Le opposizioni, infatti, lo hanno subito incalzato evidenziando la sua ammissione della difficoltà in cui versano le vendite nei grattacieli.

Viste le sue posizioni sui grattacieli lei appare in contraddizione.

«Ho parlato con i progettisti vicentini e mi hanno presentato il progetto e la possibilità che possa essere realizzato a Jesolo. È vero che ho detto che le torri non hanno avuto grande successo al lido di Jesolo, ma questo sarebbe un progetto completamente diverso. Intanto nel grande e avveniristico palazzo troverebbe posto l'atelier di Pierre Cardin, che non è poco, senza considerare un grande albergo, poi negozi e quant'altro. E ci sarebbe un campo da golf a 9 buche, sempre collegato alla struttura e infine le terme che sono l'aspetto forse più interessante. Quindi, assieme al Palais avremmo anche un altro campo da golf e la struttura termale accanto che per Jesolo sarebbe un valore aggiunto».

Le terme sono da sempre un grande progetto per Jesolo che più volte si è avvicinata alla realizzazione, ma poi ha dovuto abbandonare per i costi e la crisi, la difficoltà di trovare gli investitori. L’edificio scultura, che sarebbe dovuto sorgere a Marghera, sarebbe alto 250 metri, con distribuiti 80 piani e forme di moderna concezione architettonica. Un grattacielo molto particolare, un albergo, luogo d’intrattenimento e opera d’arte consegnata ai posteri. In ogni caso i tempi sarebbero lunghi, tra i 5 e i 10 anni, un investimento sull’immagine futura della città.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia