Progetto Museo del Cinema «Un’occasione unica per la città»
LIDO. «Poter realizzare il progetto di un museo del cinema è un’occasione più unica che rara per il Lido ma anche per Venezia».
Il consigliere comunale Maurizio Crovato ne è certo, ed è pronto a un’azione politica a Ca’ Farsetti che coinvolga tutti i colleghi per la buona riuscita di questa idea. «Al museo di Torino ci sono code interminabili di gente che va lì proprio per conoscere la storia del cinema», aggiunge Crovato, «e qui al Lido, dove è nata e continua a esserci una mostra del cinema tra le più importanti al mondo, dove abbiamo un archivio storico dal valore inestimabile, invece, non si è ancora riusciti a concretizzare un progetto così interessante. Un museo che allargherei anche agli aspetti della fotografia, ripensando a quei professionisti che durante la Belle Epoque arrivavano al Lido dalla Germania o dalla Francia. L’ex casinò è una struttura meravigliosa sotto il profilo degli spazi, e i fondi si possono trovare con privati certamente pronti a investire su un simile progetto».
Il museo. Il progetto redatto dall’architetto Sandro Manoni assieme al critico cinematografico Carlo Montanaro punta a usare in modo sapiente i volumi interni dell’ex casa da gioco. L’idea è quella di soppalchi sospesi come alla Mole Antonelliana di Torino, uso di materiali non in contrasto con l’originalità della struttura risalente agli anni Trenta, e puntare a una riorganizzazione di alcuni ambienti per creare nuove sale per incontri e seminari. Non ultimo il trasferimento dell’Archivio storico delle arti contemporane (Asac) della Biennale dal Vega al Lido. Meno di due anni basterebbero per completare i lavori, a fronte di una spesa di 15 milioni.
Reazioni. Quelle di alcune categorie economiche lidensi sono nettamente positive. «Saremmo felicissimi di avere un museo simile», assicura il delegato degli albergatori Ava, Antonio Vianello. «Un’idea ottima che permetterebbe al Lido di vivere una simile realtà 12 mesi all’anno con molteplici iniziative. In albergo tanti ospiti spesso sono convinti di poter andare al palazzo del cinema e di trovarlo aperto e visitabile quando non c’è il festival. Un museo del cinema risponderebbe a questa curiosità».
«Si creerebbe qualcosa di molto importante per l’isola e la sua economia», aggiunge il delegato degli esercenti Aepe, Adriano Cimò. «Altrove ci sono musei che non offrono nulla, mentre sul Lido una cosa simile avrebbe positive ricadute. Senza scordare che il ritorno in estate del casinò viene ancora richiesto da molti».
La Municipalità. L’attuale presidente Danny Carella, presente in commissione urbanistica al Lido mercoledì sera quando è stato presentato il progetto è sicuro: «È interessante, permetterebbe di recuperare appieno l’ex Casinò e sono certo che i fondi per concretizzarlo si potrebbero trovare. Sarebbe un grande richiamo culturale per il Lido, un luogo dove il cinema è di casa e ha sempre rappresentato enormi opportunità». Ma nel 2003 l’ex consigliere municipale Stefano Stipitivich, un progetto simile lo aveva già sollecitato, anche se alla fine è rimasto solamente agli atti del decentramento senza fare alcun passo avanti. «Non lo dico per rivendicare ridicoli diritti di primogenitura ma solo per completezza di informazione», commenta.
E già all’epoca si ipotizzava lo spostamento dell’Asac con le sue centinaia di pellicole e la creazione di un museo dedicato all’arte cinematografica. Dopo quasi 14 anni se ne discute ancora, ma l’ultima parola spetterà a Comune e Biennale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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