«Profughi, pronti alle barricate»

Santa Maria di Sala. Lo spostamento di dieci migranti in Villa Agostini ha provocato la reazione

SANTA MARIA DI SALA. La protesta anche per dieci profughi. Veternigo: frazione del comune di Santa Maria di Sala, poco più di 3.600 abitanti alcuni dei quali non vogliono avere per vicini i richiedenti asilo e minacciano addirittura le barricate. «Siamo pronti a bloccare il traffico in via Desman», dicono furibondi alcuni residenti. Al civico 62 infatti, nella immensa Villa Agostini, oggi è previsto l’arrivo di dieci profughi. Dieci di quelli che erano sempre in via Desman, nella località Tre Ponti, ma al civico 107.

Sfrattati da qui, ora “migrano” in questa nuova sede. Una casa molto grande, bella, accanto al centro della frazione, con due ettari e mezzo di parco. Un parco che la cooperativa che ha preso in uso la villa, la coop sociale servizi associati di Spinea, vorrebbe aprire al pubblico, con nuovi servizi per disabili e asilo nido.

Ma ai residenti poco importa. Qui, accanto al centro del paese, alcuni dei residenti i profughi non li vogliono. «In quella villa», dicono i contrari, «dovevano farci un asilo o un centro per anziani che a Veternigo manca. Siamo pronti a bloccare il traffico in via Desman con camion e trattori».

«Dove sono fanno danni», dice qualche altro, «è gente che non viene qui per integrarsi e stare bene con noi. Portano degrado della via e noi abbiamo i ragazzi che vanno a scuola». Ieri intanto in quella villa dalla cancellata di legno, i lavori di “ristrutturazione” andavano avanti. La Villa era sede di un antico centro manifatturiero.

Ma il sindaco Nicola Fragomeni, che ieri mattina ha fatto il secondo incontro con i cittadini, ora vuole vederci chiaro e ha mandato vigili e ispettori per gli accertamenti tecnici, sanitari, amministrativi, burocratici ed edilizi. I veternighesi intanto si sono recati in massa dal primo cittadino per protestare.

«Hanno ragione», ha detto Fragomeni, «perché loro, come anch’io, non capiscono questo progetto del Governo. È una cosa vergognosa perché non si sa dove si arrivi. Il nostro problema è l’integrazione». Per sapere l’esito degli accertamenti occorrerà attendere la perizia, ma già da qualche indiscrezione ufficiale, sembrerebbe esserci un abuso. «Se fosse così», dice Fragomeni, «farò quanto in mio potere per fermare questo progetto vergognoso. I migranti resteranno qui solo se la casa è a norma. I nostri tecnici e gli agenti della polizia municipale hanno fatto un sopralluogo per controllare che tutte le cose siano fatte bene. Verificheremo e quando avrò in mano la perizia, mi muoverò di conseguenza. Potrebbe anche essere che dovrò bloccare i lavori. Spero vada tutto bene ma ho qualche perplessità».

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