Profughi, non c’è più posto: tendopoli per evitare il collasso

Altri 900 arrivi previsti prima di Natale, il prefetto di Venezia incontra la Protezione civile per varare una soluzione d’emergenza

VENEZIA. Profughi in Veneto, siamo al collasso e ora arrivano le tendopoli. Lo ha anticipato in serata il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, responsabile a livello regionale del piano profughi del Governo. Cuttaia ha fatto il punto sulla questione insieme ai rappresentanti degli enti locali e con gli operatori del volontariato che gestiscono le strutture destinate ai migranti. La situazione è sull’orlo di precipitare e per questo Cuttaia ha deciso di affrontare i prossimi arrivi in collaborazione con la Protezione Civile che realizzerà delle tendopoli. In Veneto non ci sono più posti. I 1800 migranti fin qui arrivati hanno occupato tutti i posti disponibili, faticosamente trovati in questi mesi. Già altri migranti sono in arrivo prima di Natale.

«Per il Veneto, l’accordo Governo Regioni del luglio scorso, prevede l’arrivo di 3000 migranti. Di conseguenza dobbiamo trovare soluzioni alternative e temporanee per non lasciare queste persone per strada», afferma il prefetto «domani (oggi ndr) incontrerò i vertici della Protezione Civile per studiare soluzioni di emergenza». Cuttaia, pur non dicendolo apertamente, fa capire che si va verso la realizzazione di tendopoli.

«Purtroppo oltre alle strutture trovate fino ad ora non sono state individuate altre soluzioni. Nessuna offerta è arrivata alla Prefettura dopo la pubblicazione del bando di gara. Un mio ringraziamento va in particolare ai volontari e a quegli albergatori che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere queste persone. Purtroppo non basta. Tutti dobbiamo renderci conto che si tratta di una grande emergenza e ognuno deve fare la propria parte. Capisco che colpa la crisi anche molti italiani necessitano di un sussidio ma dobbiamo capire che queste persone non possono essere lasciate per strada». Gli ultimi arrivi risalgono a lunedì sera. Si tratta di un centinaio di migranti provenienti da Siria e Palestina, tra loro donne e bambini. Sono stati divisi equamente tra le province di Padova e Venezia.

Prima di Natale sono in arrivo ulteriori 913 migranti in Veneto, che si aggiungono ai 1800 profughi già ospitati nelle strutture regionali. Alla provincia di Venezia sono stati assegnati 205 migranti (sulla base di criteri demografici), numero che si deve sommare agli ulteriori 260 già alloggiati in provincia.

La comunicazione ufficiale della Prefettura è arrivata il 27 novembre scorso, con un’informativa inviata sia al presidente della Regione Luca Zaia, sia a tutti i sindaci. Nella lettera si mette nero su bianco che gli alloggi per i profughi in arrivo dovranno essere trovati «nell'immediato», lasciando intendere che gli arrivi sono previsti a breve. Finora lo strumento utilizzato è stato quello della stipula di convenzioni con operatori del privato sociale, sia laico che religioso e con albergatori, con oneri a carico esclusivamente allo Stato. Il Prefetto Cuttaia aveva quindi rinnovato la richiesta di indicare eventuali disponibilità di alloggi. Ancora una volta la richiesta che arriva ai primi cittadini è di stilare un elenco di strutture che potrebbero essere disponibili a ospitare i migranti, dietro il pagamento massimo di 36 euro al giorno. Soldi che garantisce lo Stato.

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