Profughi in case private il centrodestra si spacca
SPINEA. Profughi ospiti a casa di italiani volontari? Il centrodestra alza le barricate a ma con tante posizioni diverse. La Lega, infatti, lancia la sfida: «Sempre meglio che arricchire coop e Chiesa», graffia il consigliere regionale Alberto Semenzato. La proposta arrivata dal Cism (Coordinamento immigrati sul del mondo) apre dunque il dibattito: accoglienza diffusa, ospitalità decentrata sono le proposte del presidente Mirco Casarin, per evitare, dice «di ghettizzare in caserme e comunità alloggio chi scappa dalla guerra a favore, invece, di una vera integrazione tra italiani e stranieri». Tantopiù che il contributo giornaliero previsto e pagato dall’Unione europea per ogni profugo seguito (circa 32 euro al giorno) può fare comodo e molte famiglie.
«Proposta irricevibile», la bolla a Spinea il consigliere d’opposizione Mauro Armelao, «ospitare a casa di famiglie disponibili stranieri di cui si sa poco o nulla è un rischio per tutti, soprattutto per anziani o persone sole che sarebbero attratte dalla proposta solo per il ritorno economico. Fa specie come questa emergenza profughi sia considerata da molti un business. Che si parli invece di aiutare i disoccupati e le famiglie italiane in difficoltà economiche: di questo chi si occupa? Vedo troppe richieste, da parte di profughi, di avere comodità che ormai nemmeno nelle nostre famiglie ci possiamo più permettere. Ai volontari del Cism dico: diano loro per primi l’esempio, ospitino i profughi a casa loro e, visto che sono volontari, senza alcun vantaggio statale». Anche se il contributo, però è dell’Europa ed è obbligatorio.
Sulla questione interviene anche il consigliere regionale della Lega Alberto Semenzato: «Tra parole e fatti, ne passa di differenza. Di che profughi parliamo? Quelli che ci andiamo a prendere? E quale dialogo potrà esserci tra un anziano ospitante e queste persone se non parlano nemmeno la stessa lingua? Ancora: verrebbero inseriti soltanto dopo essere stati sottoposti a tutti i controlli sanitari? E i cittadini sono consapevoli che nel momento in cui queste persone acquisteranno la residenza ricadranno sulle loro spalle? Comunque, se il progetto punta a evitare di ingrassare, come sta accadendo, cooperative e Chiesa, parliamone».
Prende tempo per ora il sindaco Silvano Checchin (Pd), a cui la proposta del Cism è diretta: «Aspetto che me ne vengano a parlare», afferma, «voglio prima capire bene di cosa parlano e se la cosa sia fattibile. Non mi risulta che la prefettura abbia aperto a questa possibilità, ma sono disposto ad ascoltarli».
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