Profughi, dure contestazioni al sindaco
MALCONTENTA. Proteste ed interruzioni continue. Era davvero tesa l’atmosfera ieri sera a Malcontenta nella sala parrocchiale ella chiesa di San Ilario durante l’affollata assemblea che il Comune di Mira ha organizzato per informare i residenti dell’arrivo in paese di altri 57 migranti. Arrivo che porterà a 130 il numero complessivo di richiedenti asilo nel comune rivierasco. Il sindaco Alvise Maniero del Movimento 5 Stelle, insieme all’assessore alle politiche Sociali Francesca Spolaor ha provato ad argomentare spiegando il perché i migranti sono stati destinati a Mira, ma dal pubblico in tanti hanno contestato alla giunta il fatto che l’assemblea è stata indetta a fatto compiuto, quando cioè a Malcontenta all’ex hotel “Bepi el ciosoto” in via Malcanton, sono già arrivati 25 ( donne e bambini per ora) dei 57 profughi previsti . «Non li vogliamo», hanno gridato alcuni residenti di Malcontenta, «questi non sono rifugiati politici ma clandestini. Non arrivano da paesi in guerra ».
Il sindaco ha ammesso dal canto suo che gli immigrati che sono arrivati nel territorio comunale di Mira, provengono da paesi come il Mali, il Niger, il Ghana cioè dall’Africa Sub sahariana e solo pochissimi da Siria, Libia ed Eritrea, cioè paesi in guerra. Altri residenti hanno contestato il fatto che le risorse destinate al Welfare vengano «distolte dai disoccupati italiani e destinati a gente che non si sa da dove arriva e che le tasse in Italia non le ha mai pagate». Il sindaco però, dopo aver ascoltato, è stato categorico. «Questo», ha spiegato Maniero rivolto ai residenti, «a cui stiamo assistendo, è un evento epocale che non possiamo fermare con le barriere. Non ci riesce nemmeno l’Ungheria con il muro e il filo spinato. Questi fenomeni vanno governati. Dovete mettervi in testa che bloccare queste persone non si può». Il sindaco ha poi promesso che un migrante che sabato scorso si è reso protagonista di una aggressione in un parco di Mestre e che abitava nel territorio di Mira, verrà mandato via dal territorio comunale.
«Fino a sabato scorso», ha aggiunto il primo cittadino di Mira, «problemi non ce n’erano mai stati, ora invece cominciano. Non li tollereremo, chi si comporta male va via». I residenti hanno fatto capire che la paura principale è quella che scoppino risse o che la zona in cui vivono i migranti piombi nel degrado. Nei giorni scorsi, il primo cittadino aveva promesso nell’area controlli notturni anche da parte dei vigili urbani insieme con carabinieri e polizia. Alle accuse piovute sul Comune, quelle di mantenere persone inattive per mesi se non anni, la replica della giunta è stata pronta: «Saranno impiegati in lavori socialmente utili», ha affermato l’assessore Spolaore, «In questo modo si renderanno utili alla comunità che li ospita».
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