Profughi, botta e risposta tra il Viminale ed Eraclea
ERACLEA. Il prefetto Mario Morcone bacchetta da Roma il Veneto e i sindaci che non vogliono immigrati, ma a Eraclea la tensione è sempre alta e il sindaco, Giorgio Talon, è chiamato direttamente in causa: «Temo per la sicurezza della città e la mia personale, il prefetto dovrebbe sapere cosa sta accadendo qui». Dal dipartimento immigrazione del Viminale, messaggi chiari al Veneto e ai politici “ribelli” che vorrebbero far saltare le quote. Nel mirino di Morcone non c’è solo il sindaco di Eraclea, ma anche quello di Padova, Bitonci, e tutti quanti quei primi cittadini del Veneto che finora si sono lamentati secondo lui in modo ingiustificato.
Morcone sostiene che in Veneto ci sia un’operazione politica in corso per far saltare le quote assegnate, ma assicura che queste saranno fatte rispettare. E non ne fa una questione di casacche politiche, sgombrando il campo da ogni equivoco: non è che quelli del Partito Democratico siano tutti buoni e gli altri no rispetto alla questione migranti. Poi il riferimento inevitabile a Eraclea e alla possibilità di trasferimento alla ex caserma di Ca’ Turcata che pare sempre più lontana dal concretizzarsi, nonostante l’impegno della Prefettura di Venezia. Il capo dipartimento immigrazione del Viminale ritiene che il Veneto possa reggere tranquillamente quella quota di 5 mila migranti assegnati. E ricorda che questa regione è stata sempre ammirata quale “locomotiva d’Italia”.
La pillola indorata da Morcone non basta al sindaco di Eraclea, Giorgio Talon, che è stato preso tra i riferimenti del Prefetto anche per il clima di tensioni e sicurezza maturato a Eraclea in queste settimane. «Capisico il prefetto Morcone quando parla di Regione Veneto», risponde Talon, «ma deve considerare cosa sta accadendo in una località turistica come Eraclea Mare, dove i migranti sono arrivati a 270 circa, più di Venezia, la città che ne ha in assoluto più di tutti in provincia. Nell’ultima riunione con gli operatori e cittadini sono volate parole grosse, tensioni sempre più serie. Mi è stato puntato il dito più volte addosso. Accadrebbe ovunque ci fosse una situazione simile a quella di Eraclea Mare».
Prosegue Talon: «Adesso chiedo certezze sul trasferimento presso la ex caserma di Ca’ Turcata. Le risorse ci sono, ma noi non ci muoviamo fino a quanto il prefetto Cuttaia non assicurerà che Eraclea avrà la sua giusta quota di migranti: uno ogni mille abitanti. A noi ne spetterebbero 13. Dovremmo avere le garanzie che non saranno più mandati al residence privato di via degli Olivi, messo a disposizione dalla Immobiliare Venezia di Verona di Ivan Montenegro. Solo allora i lavori alla ex caserma proseguiranno, quando avremo le giuste garanzie che nella zona balneare e nel residence non ne arriveranno davvero più».
«Il prefetto Morcone», conclude il sindaco di Eraclea, «dovrebbe impegnarsi a Roma perché fosse rispettata la quota che spetta a un Comune come il nostro, considerando che è una località turistica e che non può sopportare più questa condizione in cui si è trovata nel pieno della stagione estiva».
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