Profughi afghani e pakistani abbandonati in autostrada
CEGGIA Un camion li ha scaricati lungo l’autostrada A4 nei pressi del casello di Cessalto, al confine tra il Trevigiano e la provincia di Venezia. Loro, un gruppo di profughi afghani e pakistani, tutti giovani maschi e qualche adulto, hanno iniziato a vagare per il territorio e a camminare lungo la provinciale che collega Cessalto e Ceggia. Ed è proprio a Ceggia che il gruppo più numeroso, una trentina di migranti, è stato rintracciato dalle forze dell’ordine. Ma non si esclude che altri profughi possano essersi dispersi nelle campagne verso il trevigiano.
L’emergenza è scattata nel primo pomeriggio di mercoledì 17; secondo una prima ricostruzione, i migranti sono stati abbandonati lungo l’autostrada da un camionista, sulla cui identità cercheranno di far luce le indagini. Una trentina di profughi ha raggiunto Ceggia, forse indirizzati da qualcuno verso la stazione ferroviaria. La loro presenza è stata subito segnalata al Comune e i carabinieri in poco tempo li hanno rintracciati. «Ho ricevuto le chiamate di molti concittadini che li vedevano vagare a gruppi sparsi per il territorio», spiega Mirko Marin, sindaco di Ceggia, «abbiamo subito attuato quanto previsto dal piano comunale di protezione civile, gestendo la situazione come se ci trovassimo di fronte a un’emergenza sfollati».
I profughi sono stati temporaneamente sistemati nella palestra della scuola elementare Collodi. Qui è arrivato lo staff medico del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 10, guidato dal dottor Luigi Nicolardi, insieme al direttore generale Carlo Bramezza. Tutti i profughi sono stati visitati e i controlli hanno dato esito negativo: sono apparsi in buona salute, anche se stanchi e disidrati. Le forze dell’ordine hanno avviato le operazioni per la loro identificazione. Sembra che tutti abbiano intenzione di chiedere lo status di rifugiati politici.
A chi ci ha parlato, hanno raccontato di essere afghani e pakistani e chiesto rassicurazioni sulla possibilità di raggiungere la meta finale prefissa: Milano e Udine. Il Comune ha attivato la rete della protezione civile e del volontariato: ai migranti è stato dato da mangiare e si è allestita la palestra per la notte. Oggi, giovedì 17, Marin contatterà il prefetto per capire come sarà gestita l’emergenza. Dell’accaduto è stato informato il governatore Zaia, attraverso il consigliere regionale leghista Gianluca Forcolin: «Ormai siamo al Far West», commenta quest’ultimo, «i profughi non arrivano più solo con i barconi, ma vengono anche fatti viaggiare sui camion e mollati lungo un’autostrada. Una vicenda penosa che deve farci riflettere, è arrivato il momento di bloccare le frontiere, come stanno facendo i francesi e altri Paesi europei».
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