Profughi, 20 allontanati dopo la rissa alla partita

Un giovane era finito in ospedale per una lite scoppiata nel campo di calcio.Il sindaco Talon lancia un appello: «Devono andarsene tutti al più presto»

ERACLEA. Altri venti migranti, quelli considerati più rissosi, sono partiti dal residence. Continuano i trasferimenti organizzati dalla prefettura. L’ultimo gruppo, tutti nigeriani, è stato trasferito dopo che era esplosa una lite durante una partitella di calcio al vicino campo sportivo.

Adesso dai 250 di media ne sono rimasti circa 180. Il sindaco Giorgio Talon fa un appello alla prefettura: «Confidiamo che per i primi di agosto il residence possa essere sgomberato per salvare la stagione turistica di Eraclea Mare». Ancora una settimana dunque per il prefetto Domenico Cuttaia che ha promesso il trasferimento di tutti i migranti in tempi compatibili con le disponibilità tra Cona, Annone e altre località della provincia. L’ultimo caso di violenza, lunedì sera, ha riguardato una ventina di migranti, per lo più nigeriani. Uno di questi, soprannominato “Balotelli” per le sue doti calcistiche, ma anche l’irrequietezza fuori e dentro il campo di gioco, aveva litigato contro un altro ragazzo. Sono volete parole, poi spintoni e pugni. Il giovane colpito è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Jesolo e ha riportato lesioni non gravi. Sul posto sono giunti subito i carabinieri e il sindaco Talon.

Domenica sera, invece, la protesta per il cibo inscenata da altri migranti che hanno lanciato piatti e vassoi. È intervenuto anche il Coisp, il sindacati di polizia, con il segretario generale Franco Maccari che ha criticato con forza il gesto dei migranti, definiti clandestini. Intanto, il proprietario dell’immobile, Ivan Montenegro di Verona, ha denunciato il sindaco per diffamazione e vantato un credito in termini di oneri di urbanizzazione.

«L’amministrazione di Eraclea», replica Talon, «si è espressa con un documento pubblico in cui asseriva che l’azione dell'imprenditore era spregiudicata. Il termine spregiudicato lo si può intendere come carico di negatività, ma la lingua italiana gli attribuisce un significato ben preciso, che sembra calzi bene con la situazione. Un’azione fatta senza ponderare gli effetti. Per quanto riguarda il credito del Comune, Montenegro ha omesso il passaggio sull’Imu 2012-2013, che è in recupero coattivo, cioè tramite Equitalia. È stata una dimenticanza? Gli oneri di urbanizzazione, il Comune li ha chiesti in tempi non sospetti, ancora nell’ottobre del 2014, e non ha ricevuto risposta fino al 17 giugno 2015. Ma l’aspetto più curioso riguarda i rapporti tra Montenegro e lo Stato. Infatti afferma di aver fatto un contratto con lo Stato, mentre a noi risulta che abbia fatto un normale contratto con un soggetto privato, la Cooperativa, il quale a sua volta ha un contratto con la prefettura». «Poi assicura che la cooperativa acquista beni in loco e dà lavoro a trenta persone del posto, come fosse direttamente coinvolto. È stata notata un po’ da tutti, ed evidenziata anche sulle tivù nazionali, la presenza di persone che si qualificano una volta come rappresentanti della proprietà e l’altra come rappresentanti della cooperativa, Montenegro è in grado di dare spiegazioni più esaurienti su questa confusione di ruoli? Ben venga quindi l’azione di Montenegro, se servirà a dare risposta a questi interrogativi».

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