Professore morto al Lido l’autopsia esclude l’omicidio

LIDO. «Si esclude un intervento da parte di soggetti terzi. Per sapere se il decesso sia stato causato da un mix di farmaci e alcol bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici. Sicuramente...

LIDO. «Si esclude un intervento da parte di soggetti terzi. Per sapere se il decesso sia stato causato da un mix di farmaci e alcol bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici. Sicuramente non si è trattato di omicidio».

Così il procuratore aggiunto Adelchi d’Ippolito commenta i primi risultati dell’autopsia effettuata dalla medico legale Cristina Mazzarollo sul corpo di Emilio Di Asti, il 50enne professore svedese di origini italiane, trovato morto venerdì mattina, accasciato su un bagno dello stabilimento della Marina Militare. Le condizioni del corpo, con la testa riversa, avevano fatto temere in un primo momento, che potesse essere stato vittima di una aggressione. Dopo qualche ora, il quadro era stato ricostruito dalla Squadra mobile e la magistratura aveva così avanzato l’ipotesi che si sia trattato di suicidio, con un mix di farmaci e alcol. Per ora, di certo, l’autopsia ha escluso che Di Asti sia stato uccido. Il professore conosceva bene Venezia e sembrava intenzionato a trasferirsi qui. Nel passato aveva sofferto di depressione e già tentato il suicidio. È venuto a morire al Lido di Venezia.

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