Professioniste del furto scoperte alla Nave de Vero

Due ragazze 26enni, che vivono in un campo nomadi, prelevano da una vetrina di un negozio due tablet del valore di 800 euro: arrestate dagli agenti

MARGHERA. Arrestate dalla polizia per furto mercoledì, ieri mattina due nomadi dopo la convalida dell’arresto sono state rimesse in libertà e saranno processate il 19 maggio prossimo. Si tratta di due nomadi che vivono nel campo di Vedelago in provincia di Treviso. Erano state sorprese a rubare alla Nave de Vero. In manette sono finite T.E. e C.I., entrambe di 26 anni e con precedenti. Le due sono state sorprese a rubare due tablet da un negozio del centro commerciale. Le due giovani, verso le 17.30, venivano notate all’interno del negozio da un’addetta alla vigilanza che le osservava mentre, con fare sospetto, si fermavano vicino a un espositore di tablet. Lì, mentre una delle due faceva da “palo”, l’altra prelevava due tablet e ne toglieva i blister antitaccheggio. Entrambe cercavano, quindi, di dileguarsi dall’uscita senza acquisti dove, però, venivano fermate dall’addetta antitaccheggio e dal responsabile della sicurezza: inizialmente, negavano ogni addebito ma, infine, estraevano dalle proprie cinture la refurtiva nascosta, del valore complessivo di circa 800 euro.

I responsabili della sicurezza interna richiedevano al 113 l’intervento di una Volante, che giungeva poco dopo e procedeva all’identificazione delle due ragazze e ad accertamenti in banche dati dai quali emergeva che le stesse avevano a carico diversi precedenti per reati contro il patrimonio.

Si tratta di vere e proprie professioniste del taccheggio, come si desume non solo dai precedenti ma anche dal modus operandi del caso, che le ha viste non porsi il minimo scrupolo nel tentativo di prendere i tablet. Sono state quindi arrestate.

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