Prof sotto accusa per insulti razzisti

Numerosi post contro migranti e musulmani di una docente del Marco Polo. Interrogazione di Sinistra italiana al ministero
Di Vera Mantengoli

«Insulti volgari e razzisti contro autorità e musulmani che inneggiano perfino alla pulizia etnica». Sinistra Italiana ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’istruzione per chiedere indagini e un’ispezione urgente» in seguito ad alcune frasi shock pubblicate sul suo profilo Facebook da Fiorenza Pontini, docente di inglese al liceo classico Marco Polo.

Dichiarazioni come «bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani tanto sono tutti futuri delinquenti» o, a proposito dei naufragi dei migranti, «speriamo che affoghino tutti… che non se ne salvi nessuno» e ancora «bruciateli vivi... ammazzateli tutti».

In allegato l’interrogazione riporta anche alcuni screenshot giudicati «insulti violenti e volgari a varie autorità come Laura Boldrini, il premier Matteo Renzi e il sindaco Luigi Brugnaro che si alternano a post inneggianti a Benito Mussolini». Sinistra italiana sollecita al ministero un’indagine per verificare il comportamento in classe della docente.

Anche alla preside dell’istituto Annavaleria Guazzieri sono giunte nelle ultime due settimane segnalazioni di docenti, alunni e genitori su quanto espresso sulla pagina Facebook della docente, tanto che è stato consegnato dal Marco Polo all’Ufficio scolastico provinciale un plico di fotografie del profilo social con le frasi incriminate, in modo che se ne valuti la gravità.

Lo scorso anno un episodio simile si era verificato all’istituto Foscarini dove la professoressa insegnava, ma l’istruttoria si era conclusa con un semplice richiamo. La docente aveva comunque chiesto di essere trasferita da quella scuola e dal primo settembre aveva preso servizio al Classico di Dorsoduro.

«Dispiace che queste segnalazioni capitino con una nuova docente e in un liceo come il Marco Polo, che ha una tradizione antifascista e nei progetti futuri anche quello di avviare un corso di lingua araba» ha detto Guazzieri.

«Come opinione personale», ha aggiunto il vice preside Paolo Favorido, «credo che un docente non possa permettersi di dire frasi di quel tipo sapendo che sta rivestendo un ruolo di educatore e che ha a che fare con minori. Non importa se ha scritto d’estate (i post erano datati luglio e agosto, ndr), e se non le ha dette in classe perché l’educazione non va in ferie e ormai si sa che la rete è visibile a tutti».

L’insegnante sotto accusa ha contattato il suo avvocato e non vuole rilasciare dichiarazioni. Da ieri pomeriggio il profilo della docente non era più pubblico. Troppo tardi, i post erano già stati fotografati.

«Al di là del linguaggio di stampo razzista, violento e apertamente fascista, che di per sé meriterebbe una sanzione adeguata e probabilmente un intervento della magistratura per l’aperto incitamento all’uccisione e allo sterminio e alla pulizia etnica» si legge nell’interrogazione di Sinistra italiana «ci preme mettere al riparo i più giovani dalle eventuali ricadute che una simile gretta e infame predicazione di odio e xenofobia può avere sui percorsi formativi».

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