Prof di religione sospeso dopo le accuse di violenza

Un ragazzino ha raccontato ai genitori di essere stato palpeggiato dal docente L’ispezione ministeriale ha portato all’allontanamento in attesa della Procura
Di Davide Massaro
Interpress Cecchetti Venezia, 04.08.2012.- Cittadella della Giustizia a Piazzale Roma-
Interpress Cecchetti Venezia, 04.08.2012.- Cittadella della Giustizia a Piazzale Roma-

MESTRE. Sospeso dall’insegnamento fino a fine anno per presunte molestie nei confronti di un suo alunno. A denunciare l’insegnate di religione un ragazzo di una scuola del miranese che ha raccontato ai propri genitori di aver subito molestie e palpeggiamenti nelle parti intime dall’insegnante. I genitori si sono subito rivolti alla preside e che a sua volta ha informato la direzione regionale scolastica .

Immediata l’ispezione ministeriale. Nel corso della sua visita, l’ispettore avrebbe avuto conferma delle accuse mosse dal ragazzo e, una volta presentato rapporto, il docente è stato sospeso fino alla fine dell’anno scolastico mentre contemporaneamente è stato avviato un procedimento disciplinare e un’indagine giudiziaria. I genitori dell’istituto, preoccupati per la situazione e per i propri figli, hanno chiesto un incontro urgente con il dirigente scolastico, la quale ha potuto confermare solo la sospensione dal servizio in via cautelativa dell’insegnante. Al suo posto nel frattempo è arrivato un nuovo docente che accompagnerà i ragazzi fino al termine delle lezioni anche se i genitori lamentano la mancata presenza di un psicologo per capire se eventualmente ci siano altri alunni coinvolti.

L’indagine della Procura è stata avviata sulla base della segnalazione dell’Ufficio regionale scolastico. Il professore, secondo la comunicazione, avrebbe avuto una serie di attenzioni pesanti nei confronti di uno studente e, più in generale, si sarebbe più volte espresso in classe con un linguaggio e un comportamento eccessivamente “libero”. Una vicenda molto delicata e tutta da verificare. Stando all’esposto presentato la situazione si sarebbe aggravata negli ultimi mesi quando l’insegnante non si sarebbe più limitato a un comportamento fin troppo “amichevole”. Gli atteggiamenti più spinti avrebbero portato l’educatore a palpeggiare le parti intime dell’alunno. In questo caso si tratterebbe, secondo la legge, di violenza sessuale.

Per questo motivo il pubblico ministero potrebbe procedere con le indagini anche senza la denuncia da parte dei genitori dell’alunno mentre se si trattasse solo di molestie sarebbe necessaria la querela. Toccherà ora agli agenti di Polizia giudiziaria verificare la veridicità delle accuse anche se l’inchiesta penale della Procura avrà modalità e tempi diversi da quelli adottati da Gianna Marisa Miola vice direttore dell’Ufficio regionale scolastico.

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