Prof di 61 anni trasferita da Palermo a Portogruaro

L’insegnante denuncia un caso limite legato alla nuova legge sulla “Buona Scuola” «Ho scritto al presidente Renzi perché con 1300 euro come farò a mantenermi?»
Di Felice Paduano

PORTOGRUARO. La notizia è stata già riportata da un quotidiano dellla Sicilia e viaggia sull’asse Palermo-Portogruaro (1200 chilometri di distanza). Riguarda “l’esodo di massa” delle migliaia di docenti, entrati in ruolo con le fasi B e C della Legge 107/2015, conosciuta anche come la Buona Scuola, trasferiti dalle regioni del sud a quelle delle nord, dove i posti disponibili sono di più in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ebbene Margherita Gugliemini, 61 anni, due figli, ad appena cinque anni dalla pensione, entrata in ruolo un anno fa, dopo 32 anni di precarietà, sebbene non avesse inserito le scuole del Veneto all’interno della sua domanda presentata, on line, al ministero della Pubblica Istruzione, è stata trasferita all’istituto professionale per l’industria e l’artigianato D’Alessi, di Portogruaro.

La dottoressa Gugliemini, laureata in Scienze Biologiche, con tre abilitazioni in tasca, ha insegnato scienze per 32 anni. 7 in una scuola pubblica e 25 in una scuola paritaria cattolica. Sin dal suo primo anno d’insegnamento è stata sempre considerata, sia dai suoi allievi e sia dai colleghi, una docente molto preparata, che ha, continuamente, costruito un buon rapporto con la comunità scolastica.

Dovrà presentarsi a Portogruaro il primo settembre e dovrà insegnare Igiene, Anatomia e Fisiologia dell’Apparato Masticatorio nell’indirizzo odontecnici dell’istituto a cui è stata assegnata. Sempre sul quotidiano siciliano, che ha dato in anteprima la notizia, la professoressa Gugliemini ha lanciato un pubblico appello affinchè sia il primo ministro, Matteo Renzi, che il ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, tengano conto della sua situazione. «Questa è una svolta inattesa che mi stravolgerà la vita», ha detto la docente palermitana, «Tutto questo è successo perché il Miur non mi ha riconosciuto il punteggio accumulato negli anni di servizio nella scuola paritaria cattolica. Ho dovuto accettare il ruolo nella scuola veneta perché, altrimenti, sarei andata in pensione con soli 400 euro al mese. Portogruaro sarà pure una bella ed accogliente città, ma come farò a vivere al nord con uno stipendio di 1300 euro? Lo sanno tutti che anche a nordest tutto è più caro e dovrò pagare anche l’affitto di una nuova casa».

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