Processo per la morte di Vogel, il pm: "Il traffico in Canal Grande andrebbe ridotto del 75%"

L'accusa chiede la condanna a un anno e cinque mesi per il gondoliere che attraversò il Canale
Il terribile momento dell'incidente
Il terribile momento dell'incidente

VENEZIA. Un anno e 5 mesi di reclusione: è la condanna che il pubblico ministero Roberto Terzo ha chiesto martedì mattina per il gondoliere Daniele Forcellini, l'unico a processo per la morte del criminologo tedesco Joachin Vogel il 17 agosto 2013 in Canal Grande.

Gli altri imputati, tre capitani dell'Actv e un motoscafisca, sono gia stati condannati nel 2015 con rito abbreviato.

Secondo l'accusa: "L'incidente è stato generato dalla scelta di Forcellini di attraversare il Canal Grande in quel punto a ridosso del ponte. Con la sua condotta imprudente e contro la legge, ha provocato uno stress della navigazione nell'area peggiore possibile. Nonostante la sua indiscussa esperienza, Forcellini non si è sposato ma è rimasto fermo", ha detto il pm Terzo che, in quanto titolare di una altra indagine sul moto ondoso, si è lasciato andare nel corso della requisitoria anche a una digressione sul tema del traffico acqueo in Canal Grande. "Per navigare in sicurezza in quell area bisognerebbe ridurre il traffico al 25 per cento. Siamo in presenza di una condizione di rischio costante. È paradossale che a Venezia si vogliano contare o turisti a piedi ma ci si rifiuti di contare le barche. Temo che altri incidenti siano in agguato finché non si toglie il sovraccarico di traffico turistico e commerciale in quell area".

In apertura di requisitoria, il pubblico ministero ha esordito: "Da palazzo dei Camerlenghi, sede della Corte dei Conti, a Ca' Farsetti è il tratto più pericoloso del Canal Grande. Stiamo facendo altre indagini sul traffico acqueo ed è emerso che questo punto, assieme a San Zaccaria e al tratto fronte stazione, è il più congestionato e a rischio incidenti".

L'avvocato della famiglia Vogel, Lorenzo Picotti, ha ribadito la richiesta di risarcimento di 7,7 milioni di euro. La difesa, con l'avvocato Antonio Alessandri, ha sempre sostenuto l'estraneità di Forcellini nell'incidente: quando ha visto i vaporetti avanzare, si è fermato: "Non avrebbe potuto fare altro".

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