Processo Mose, Orsoni in aula: "Mai ricevuto soldi"

Venezia, la testimonianza in tribunale: "Mazzacurati rancoroso perché escluso dall'Arsenale"
Interpress/Mazzega Venezia, 23.02.2017.- Tribunale di Venezia, Processo Mose.- Nella foto Giorgio Orsoni
Interpress/Mazzega Venezia, 23.02.2017.- Tribunale di Venezia, Processo Mose.- Nella foto Giorgio Orsoni

VENEZIA. Mazzacurati, un uomo rancoroso e vendicativo che non ha perdonato l' esclusione dall' arsenale e per questo ha raccontato bugie sulle dazioni di denaro. Questa la difesa dell'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni che questa mattina, nell'ambito dell'udienza Mose dedicata all'esame degli imputati, ha spiegato la sua verità sulla vicenda che lo vede  accusato di finanziamento illecito.

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Orsoni ha ripercorso la sua carriera politica, i ripetuti rifiuti a candidarsi fino all' "accettazione dell'offerta" del Pd e il contrasto con Fincato e Bettin che non lo volevano e si presentarono alle primarie contro di lui. Orsoni vinse e a quel punto iniziò la campagna elettorale con Mazzacurati che - ha spiegato l'ex sindaco in aula - propose di finanziare la campagna elettorale raccogliendo fondi tra le imprese amiche come sosteneva di aver sempre fatto in precedenza. L'ex presidente del Cvn, nel memoriale dato alla procura, sostiene di aver versato a Orsoni denaro in contante e il suo ex segretario Sutto conferma la circostanza.

"Invenzioni pure", ha liquidato Orsoni, "mai ricevuto direttamente da Mazacurati somme di denaro. Posso aver detto, sollecitato dal partito, che erano arrivate somme insufficienti e se poteva provvedere con le aziende, ma per finanziamenti fatti secondo le modalità di legge, attraverso versamenti nel conto corrente del mandatario".

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