Privatizzazione, è subito scontro «Le maestre vengano assunte»
A venti giorni dall’apertura degli asili nido e delle scuole materne comunali - che non hanno, al momento, il personale sufficiente per garantire alle famiglie veneziane il regolare svolgimento del servizio - si fa sempre più duro lo scontro tra il Comune e i sindacati sull’assunzione delle 31 maestre precarie che dovrebbero “colmare” il buco di organico e sui colloqui individuali che l’assessore al Personale Paolo Romor sta conducendo con ognuna di esse. Una procedura anomala che sta scatenando l’ira di sindacati e opposizioni, accentuata anche dalle dichiarazioni dello stesso Romor che le assunzioni delle maestre non siano affatto scontate e che tra le ipotesi in campo da parte della Giunta ci sia anche quella di una possibile privatizzazione di parte del servizio di asili nido e materne, affidandolo in appalto a cooperative esterne. Sarà un caso ma dopo, il montare delle polemiche, ieri l’assessore Romor - adducendo altri impegni - non si è presentato ai colloqui con le maestre in graduatoria, affidati al solo dirigente. Ma la polemica monta è c’è già chi, come il capogruppo del Movimento Cinque Stelle a Ca’ Farsetti Elena La Rocca chiede addirittura le sue dimissioni.
E sul tema privatizzazione dei servizi attacca la Cgil. «Non possiamo che giudicare come gravissimo che il sindaco Brugnaro stia valutando la privatizzazione dei servizi all’infanzia - dichiara Daniele Giordano, Segretario Fp Cgil - l’amministrazione deve sapere che la reazione sarà durissima e che coinvolgerà tutti i lavoratori del Comune e le famiglie. Purtroppo tutte le nostre preoccupazioni hanno trovato fondamento nelle parole dell’assessore Romor che dimostrano come l’assenza di scelte e di proposte di questi mesi fosse tutta finalizzata a creare le condizioni per una privatizzazione dei servizi. Il sindaco prima ha fatto la scelta di non assumere il personale precario quando poteva nel dicembre 2015, poi ha utilizzato l’argomento delle sanzioni e ora i colloqui individuali. Tutte scelte che hanno teso a delegittimare il lavoro delle educatrici, a mettere in discussione i servizi e a dare l’idea che le scuole dell’infanzia e i nidi non siano un servizio di qualità. La totale assenza di programmazione dello scorso anno, che nonostante gli sforzi dei lavoratori e le precettazioni ha portato alle chiusure anticipate, con le dichiarazioni dell’assessore Romor, si spiega in modo chiaro con l’intento, già allora malcelato, di privatizzare i servizi Comunali».
E ancora il segretario della Cgil: «Il Comune dovrebbe semplicemente scegliere di scorrere le graduatorie e assumere coloro che hanno già superato un concorso pubblico. Non ci sarebbe nessun aggravio di spesa per il bilancio. Ci aspettiamo che l’amministrazione chiarisca al più presto come intende garantire l’apertura dei servizi tra 20 giorni dato che oltre alle lavoratrici in graduatoria, anche altre lavoratrici precarie che grazie al Decreto Enti Locali potrebbero essere assunte con una nuova selezione, al momento pare siano destinate ad essere lasciate a casa».
Interviene anche il parlamentare del Pd Michele Mognato: «Quanto segnalato dalle organizzazioni sindacali non va considerato semplicemente come un approccio tipico di chi ha un'azienda privata perché la presenza dell' assessore alla selezione del personale, fa pensare al peggio della politica. Viene altresì legittimo pensare che il sindaco sia “infastidito” da quanto ottenuto in Parlamento. Forse il suo vero obbiettivo era e lo è ancora di esternalizzare il servizio di asili nido, abbassandone la qualità per i bambini, i cittadini, le famiglie e magari per favorire altri soggetti. Non si perda ulteriore tempo e si proceda al più presto alle assunzioni per garantire a settembre la piena ripresa del servizio».
La segretaria comunale del Pd Maria Teresa Menotto e il capogruppo a Ca’ Farsetti Andrea Ferrazzi invitano «l'Amministrazione a fare la sua parte al fine di garantire che tali servizi vengano attivati i nei tempi corretti per il bene dei bambini e delle famiglie che li utilizzano». E sui colloqui di Romor con le maestre si domandano «se tali azioni non configurino un clientelismo politico da prima repubblica». Sulla stessa linea anche il consigliere Nicola Pellicani.
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