Primo tetto fotovoltaico in un patronato
MESTRE. Li ha definiti dei «passi di conversione ecologica», nel segno della enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco. La parrocchia di San Giuseppe, nel popoloso quartiere di viale San Marco, inaugura oggi a mezzogiorno il nuovo impianto fotovoltaico installato sul tetto del patronato. Don Natalino Bonazza per l’occasione, oltre alle maestranze e ai parrocchiani, ha invitato a San Giuseppe anche l’assessore all’Ambiente De Martin, l’assessore alle politiche sociali Venturini e il presidente della Municipalità, Conte. Niente di ufficiale, una bicchierata in compagnia, tra strette di mano e tanta soddisfazione.
«Si tratta di una tecnologia che fa del bene al creato e all’ambiente, perché ci porta a ridurre il nostro contributo di anidride carbonica nell’aria, ma fa anche del bene alla comunità perché se io riduco drasticamente la spesa per le utenze, come il riscaldamento o la corrente elettrica (quella che alimenta anche le campane registrate della chiesa, ndr), il risparmio che produco lo posso utilizzare per aiutare più famiglie in difficoltà», ci spiega don Natalino Bonazza. «Se io riduco o azzero le spese e riesco a tenere al caldo i bambini del catechismo ottengo un risultato evidente a tutti; se riesco ad utilizzare i risparmi per aumentare la carità verso chi ha bisogno, faccio meglio. E lancio un piccolo segnale alla comunità di viale San Marco, che potrebbe guardare al fotovoltaico anche per altri interventi, penso ai condomini privati», continua a spiegare il sacerdote veneziano, trapiantato a Mestre.
La parrocchia di San Giuseppe, ammette don Natalino, è probabilmente la prima nel Comune di Venezia ad aver scelto di investire nel fotovoltaico, complice la posizione ottimale del tetto del patronato che non ha palazzi attorno che gli facciano ombra. L’impianto fotovoltaico sul tetto del patronato è composto da 36 schermi policristallini con una potenza complessiva di 9,18 Kwp che consente di non acquistare energia elettrica per la struttura della parrocchia e che verrà ripagato dell’investimento, circa sedicimila euro, nel giro di cinque anni.
La scelta per ora è quella di non vendere l’energia elettrica in più prodotta dall’impianto ma di utilizzarla per migliorare la qualità del sistema di refrigerazione e riscaldamento della parrocchia.
Prima della scelta di installare l’impianto fotovoltaico, il primo passo deciso dal consiglio pastorale di San Giuseppe e da don Bonazza era stato quello di puntare al risparmio energetico sostituendo tutte le lampadine utilizzate in chiesa e parrocchia con luci a led. Poi è arrivata la svolta ecologista della chiesa, con l’enciclica di Papa Francesco, che ha dato poi il via libera ad un maggiore impegno: un gruppo di adulti e ragazzi, racconta il sacerdote, della parrocchia ha letto e discusso per ben quattro volte della enciclica “Laudato sì” e il suo messaggio.
E allora il patronato di viale San Marco ha deciso di diventare uno spazio dove educare alla responsabilità ambientale. Già alcune iniziative sono partite: la raccolta differenziata ai centri estivi con i bambini; la raccolta dell’olio alimentare usato che sta mobilitando molti anziani; la raccolta dei tappi di plastica.
«Altre iniziative potranno partire purché contribuiscano a creare nuove abitudini e un nuovo stile di vita per tutta la comunità del villaggio San Marco», conclude il sacerdote.
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