Primo rifornimento di Gnl a Venezia, il futuro è green
VENEZIA. Effettuato a Venezia il primo trasferimento green di gas naturale liquefatto (Gnl) nelle cisterne di una nave spagnola, costruita in cantieri veneti.
Questa pratica ecosostenibile, in uso soprattutto nei Paesi del Nord Europa, è stata portata a termine sabato sera nella Stazione Marittima del Porto. Un’operazione molto delicata, iniziata il 13 dicembre, proseguita il 14 e conclusa il 22 in tarda serata con il trasferimento di circa 220 metri cubi di Gnl.
La nave è la spagnola Hypatia de Alejandra, realizzata dal Cantiere Navale Visentini di Rovigo per la società Balearia. Si tratta di un’imbarcazione che può trasportare 880 persone e navigare fino a 25 nodi, ma la vera novità sono le due cisterne adatte a contenere il cosiddetto Gnl. L’utilizzo del gas naturale liquefatto, costituito in prevalenza da metano, permette alla nave di operare per circa sette giorni riducendo del 100% le emissioni di zolfo e di almeno del 40% quelle di anidride carbonica e ossido di azoto.
La nave lascerà il Porto a gennaio 2019 ed entrerà in funzione a febbraio 2019. L’operazione di fatto inaugura un protocollo che apre la frontiera di una tecnologia green. Grazie a una maggiore efficienza idrodinamica della carena, unita all’uso del rivestimento siliconico, si riduce l’attrito all’avanzamento abbassando i consumi e, di conseguenza, le emissioni di Co2 nell’atmosfera.
A oggi in realtà nel Porto non esiste ancora un’infrastruttura dedicata al rifornimento per combustibili alternativi, ma l’operazione è un segnale che dimostra l’apertura a implementare nuove procedure di bunkeraggio (rifornimento) di Gnl. Una specifica direttiva europea (Dafi) impone infatti la creazione in ogni Paese dell’Unione, di un sistema di punti di rifornimento di Gnl nei porti e nelle principali arterie viarie entro la fine del 2025. Lo scopo è consentire la diffusione di navi e tir a ridotto impatto ambientale. Il Gnl riduce infatti quasi a zero le emissioni di polveri sottili (-90% di PM10) e di composti di zolfo, compresa l’anidride solforosa, un gas tossico dannoso per la salute e l’ambiente.
La notizia dell’avvenuto rifornimento è stata data dalla Capitaneria di Porto. Per svolgere l’operazione è stato necessario avviare dei tavoli tecnici che hanno visto la partecipazione della Marittima, del Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), dell’Arpav, dei pompieri, del Servizio Chimici del Porto e di Venice Lng, quest’ultima società green che vuole diventare il punto di riferimento per il trasferimento di questo metano a Porto Marghera.
Si capisce quindi quanto l’operazione, avvenuta in tre fasi, sia stata delicata. La zona di sicurezza ha interessato per un lato un’area di mare, dove una motovedetta della Guardia Costiera ha vigilato sempre per controllare il traffico acqueo e una parte di terra, coordinata sempre dalla Guardia Costiera con il Nucleo N.b.c.r. dei pompieri. —
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