Primarie per i parlamentari: prevale Casson, secondo è Mognato

Tredicimila alle urne per il Pd, un migliaio per Sel: i due partiti del centrosinistra portano alle urne un terzo di quanti votarono il 2 dicembre per il candidato premier. Fuori dai giochi Stradiotto

MESTRE. Si rivela una corsa a tre fra il segretario provinciale del Pd Michele Mognato e i senatori Felice Casson e Marco Stradiotto, le primarie del Pd per la scelta dei candidati parlamentari. A metà dello spoglio i loro nomi sono quelli più votati dal "popolo" del Pd veneziano: circa 13 mila persone alle urne, rispetto ai 40 mila del 2 dicembre scorso.

Fino a tarda ora lo spoglio nei 102 seggi allestiti in provincia.

Per quanto riguarda Sel i più votati sono stati Rita Zanutel per la Camera e Nadio Grillo per il Senato. In questo caso alle 23 il risultato è definitivo. Hanno partecipato alle primarie di Sel poco più di mille persone.

Lista unica quella del Pd con undici nominativi. Sei donne e cinque uomini. La scelta è la conseguenza della decisione di svolgere su base collegiale provinciale la consultazione. Risulta oggettivamente più facile avere una lista unica con una graduatoria finale di candidati parlamentari che consentirà poi di definire le scelte su base regionale per i collegi di Camera e Senato.

I candidati del Partito democratico: tra loro ci sono il segretario provinciale del partito Michele Mognato, il senatore Marco Stradiotto, il collega Felice Casson, i deputati in scadenza di mandato Delia Murer e Rodolfo Viola. Per la pattuglia dei giovanissimi ci sono l’avvocato veneziano Jacopo Molina, la coordinatrice dei circoli renziani Jessica Pavan, la portavoce portogruarese Sara Moretto e la giovane segretaria del Pd di San Donà, Francesca Zottis.

Per Sel otto i candidati, quattro uomini e quattro donne. Ci sono gli ex sindaci Solimini e Grillo, l’ex assessore provinciale Zanutel e alcune facce nuove da Chioggia. Lista doppia: sei per la Camera e due per il Senato. La competizione tra candidati in questi giorni è al massimo. «Si tratta di sana competizione», dice Lorenzin. Ma il partito è in fibrillazione.

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