Primarie Pd, Pelizzato pensa al ritiro

Via alla competizione fra Casson, Molina e Pellicani. Stradiotto super partes: «Non appoggio nessuno»
Riunione del PD a Forte Marghera - nella foto: Giovanni Pelizzato
Riunione del PD a Forte Marghera - nella foto: Giovanni Pelizzato

«La mia campagna elettorale comincia dal 16 marzo. Le primarie sono occasione di confronto e come segretario provinciale non intendo schierarmi con alcuno dei candidati». Marco Stradiotto, segretario provinciale del Pd, plaude alla decisione della Direzione comunale di aver messo regole a tutela del regolare svolgimento delle primarie. Come ad esempio il tetto di spesa, fissato a 10 mila euro per candidato, le mille firme necessarie per presentare la candidatura, l’obbligo di «preiscrizione», una settimana prima, per evitare possibili brogli. «In questo modo la commissione ha il tempo di controllare se ci siano situazioni strane», dice Stradiotto. Che insiste: «Mi auguro che sia una competizione aperta, un contributo di idee: questa sarà una partitella di allenamento e i nostri campioni non devono rischiare di rompersi e saltare la partita vera». Si parte, insomma. Con parecchie incognite. La prima è quella della coalizione. Qualche mal di pancia nell’Udc per la presenza in maggioranza di Rifondazione. Poi ci sono gli avversari. Il centrosinistra non correrà certo da solo, e la concorrenza stavolta sarà ampia. Tante le ipotesi, ancora poche le certezze. Sembra tramontata l’idea di Luigi Bugnaro, imprenditore e presidente della Reyer. «Non corro», ha detto nei giorni scorsi. Francesca Zaccariotto, presidente uscente della Provincia, ci ha fatto un pensierino, ma il suo (ex?) partito è di idea diversa. E forse già oggi annuncerà un suo candidato (Mattia Malgara?). Poi ci sono i Cinquestelle, che correranno da soli, i comitati e le liste civiche, panorama variegato che dovrà esprmersi nei prossimi giorni.

In tutto questo il centrosinistra corre per le primarie. Cinque i candidati (compresa l’incognita Bonzio), che potrebbero presto ridursi a tre. Ci sono Jacopo Molina, avvocato e renziano della prima ora. Ieri ha rivolto un appello al commissario Zappalorto affinché sia scongiurata la chiusura della sede Unesco a palazzo Zorzi e la dismissione dello splendido palazzo appena restaurato. Felice Casson ha incontrato ieri il viceministro degli Interni per affrontare la questione «sicurezza».

Con la legalità uno dei punti portanti del suo programma. Nicola Pellicani ha parlato del Giorno della Memoria e delle regole delle primarie. Potrebbe uscire di scena Giovanni Pelizzato, libraio e candidato indipendente. «Non voglio ridurre a testimioninaza e battaglia di minoranza un’ipotesi che vorrebbe portare al governo della città per la prima volta un’idea innovativa», dice, «non è detto che le primarie sono il modo migliore per aggregare la società civile». Potrebbe significare un ritiro imminente.(a.v.)

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